Bruxelles – Non deve essere stato complicato, per Najim Laachraoui, kamikaze di Zaventem e peggiore criminale della storia del Belgio, preparare l’attentato dello scorso 22 marzo all’aeroporto di Bruxelles. Sì, perché il terrorista, che insieme a Ibrahim el-Bakraoui, si è fatto esplodere nella hall dello scalo, lo conosceva bene, avendoci lavorato per ben cinque anni. A rivelarlo è la tv fiamminga VTM secondo cui Laachraoui aveva lavorato con contratto temporaneo per un’azienda che operava all’aeroporto. Doveva dunque avere le idee chiare anche sulle misure di sicurezza attive nell’aeroporto e su come aggirarle. Il periodo di lavoro all’aeroporto di Zaventem risalirebbe a prima della partenza di Laachraoui per la Siria. Il terrorista, considerato l’artificiere degli attacchi di Parigi, è lo stesso che risulta anche avere svolto piccoli lavori estivi al Parlamento europeo.
Emerge intanto anche che la polizia ha scoperto all’aeroporto, poco prima degli attentati, uno spazio di preghiera clandestino. Era stato allestito in un locale della zona di gestione dei bagagli, nel seminterrato dell’edificio. Lì alcuni membri dello staff, non solo tra gli addetti ai bagagli, si ritrovavano per pregare. Su richiesta della polizia, lo spazio era stato svuotato e chiuso.