Bruxelles – La Germania è preoccupata per la sicurezza delle centrali nucleari del Belgio e ha chiesto al Paese di chiuderle. Per la commissione di sicurezza della Germania i reattori Doel 3 e Tihange 2 sarebbero a rischio incidenti.
“Considero giusto che le centrali siano temporaneamente spente almeno fino a quando ulteriori indagini siano state completate. Abbiamo chiesto al governo belga di fare questo passo”, ha detto la ministra dell’Ambiente di Berlino, Barbara Hendricks, secondo cui non c’erano “indicazioni concrete che i recipienti a pressione del reattore non resistono agli sforzi”, ma che comunque “non è possibile essere sicuri che resisteranno”.
In un comunicato, l’Agenzia federale belga di controllo nucleare (Afcn) ha risposto che i due reattori rispettano “le più severe” norme di sicurezza. “L’Afcn prende atto, non senza stupore, delle dichiarazioni del ministro tedesco dell’Ambiente”, si legge in una nota. L’agenzia belga si è detta “disposta a istituire ulteriori iniziative di collaborazione con le organizzazioni partner tedesche se queste sono disposte a collaborare in modo costruttivo”.
Le due centrali nucleari belghe, quella di Doel in provincia di Liegi con 4 reattori, e quella di Tihange nelle Fiandre con 3 reattori, assicurano il 55% del bisogno di energia del Paese e sono gestite da Electrabel, filiale belga del gruppo francese Engie. Quella di Doel, costruita nel 1974, è una delle centrali più vecchie d’Europa. Due dei 7 reattori, Doel 3 e Tihange 2, erano stati chiusi nel 2012 per la scoperta di microfessure. Riaperti poi nel maggio 2013 erano state chiusi nuovamente nel marzo 2014 e rimessi in funzione definitivamente, seppure restando sotto osservazione, lo scorso novembre dopo il via libera dell’Afcn. Entrambe le centrali avrebbero dovuto essere chiuse nel 2015 ma Electrabel e il governo hanno siglato un accordo per prolungarne la loro vita fino al 2025. Al momento è fermo il reattore Doel 1. Chiuso il 13 aprile per degli interventi di manutenzione sarebbe dovuto essere riaperto il 22 dello stesso mese ma Electrabel ha posticipato la rimessa in funzione al 31 maggio ritenendo necessarie ulteriori analisi e controlli.
I Verdi da anni si battono per la chiusura degli impianti e a gennaio hanno pubblicato uno studio in cui affermano che “tenendo presente che la crescita dei difetti nei reattori durante il funzionamento non si può escludere, l’autorizzazione del riavvio delle due centrali nucleari non è comprensibile”.