Bruxelles – Più di 10.000 bambini migranti sono scomparsi dal loro arrivo in Europa e si teme che alcuni di questi siano sfruttati da bande criminali. Il report di Europol pubblicato a fine gennaio torna a far discutere e in un dibattito alla commissione per le Libertà civili del Parlamento europeo gli eurodeputati si sono confrontati sul tema con un rappresentante dell’agenzia che ha chiesto agli Stati più attenzione durante il processo di registrazione.
Spesso le bande criminali che si occupano di portare i migranti in Europa sono anche coinvolte nel traffico di essere umani ai fini dello sfruttamento, anche sessuale, ha affermato Dietrich Neumann, responsabile Corporate Services di Europol. Questo non può che provocare maggiori preoccupazioni quando si parla di migranti minori che “a causa dell’età, della vulnerabilità e della mancanza di soldi possono diventare vittime dello sfruttamento”, ha aggiunto. Per Neumann “c’è bisogno di una risposta da parte delle autorità di contrasto” ma è anche fondamentale “porre attenzione al processo di registrazione dei migranti negli Stati membri in cui arrivano”. Questo passo “è fondamentale per avere un quadro chiaro della portata del problema” cosicché database come il Sistema di informazioni di Schengen ed Eurodac ( in cui sono raccolte le impronte digitali) possano restituire una visione totale della situazione. Ciò dovrebbe anche permettere di capire se un minore è stato registrato in più sistemi. Inoltre, secondo il rappresentante di Europol è fondamentale “rendere più consapevole il pubblico. Ci vuole un meccanismo di sensibilizzazione”. Ispirazione può essere presa dalla lista online dei maggiori ricercati nell’Unione europea “che ha permesso in 10 casi di identificare e arrestare queste persone. Questo strumento è accettato dal pubblico e può contribuire a portare maggiore chiarezza”.
Gli europarlamentari hanno sottolineato la necessità di rafforzare la tutela dei minori non accompagnati, in modo da garantire la loro sicurezza, oltre a migliorare la cooperazione transfrontaliera per trovare i bambini che sono andati dispersi e potrebbero essersi spostati in un altro Paese.
Secondo i dati forniti dall’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati: il 35% dei migranti che sono entrati nell’Ue dal 1º gennaio 2016 sono bambini, molti dei quali viaggiano non accompagnati da un adulto. Nel 2015, 85.482 minori non accompagnati hanno chiesto asilo nell’Unione europea, triplicando le cifre del 2014. La metà di loro proveniva dall’Afghanistan, mentre il 13% dalla Siria. Inoltre, secondo un rapporto sul traffico di migranti pubblicato da Europol a febbraio, più del 90% dei migranti che arrivano nell’Ue usa degli intermediari per il viaggio in viaggi organizzati per lo più da gruppi criminali.
Georgia Dimitropoulou, in qualità di rappresentante di Fundamental rights agency, ha richiamato l’attenzione sul ruolo chiave dei custodi, che dovrebbero prendersi cura dei minori non accompagnati. Al momento del loro arrivo “i minori dovrebbero essere registrati e consegnati a specifiche autorità, eventualmente responsabili di una denuncia di scomparsa. Ma questa è una zona grigia”. Spesso i dati sono registrati più volte, spesso non è definito un apposito custode e spesso non viene sporta denuncia entro le 24 ore in caso di scomparsa. Inoltre gli obblighi di queste autorità addette ai bambini non sono previsti dalla legge. Dimitropoulou ha sottolineato che i minori scompaiono per moltissimi motivi: a volte escono dai centri di accoglienza per cercare parenti o amici che vivono in un altro Paese, a volte scappano spinti dalla disperazione causata da procedure di asilo ingombranti o dalla detenzione nei centri di accoglienza. Il problema è che nel momento in cui viaggiano da soli sono più che mai esposti alla possibilità di abusi, soprattutto sessuali, nonché allo sfruttamento da parte di gruppi criminali per l’accattonaggio o la commissione di reati.
“Una delle possibili soluzioni è provvedere agli alloggi in piccole unità. Se i centri di accoglienza sono piccoli è più difficile che i bambino possano scomparire”. E’ importante che i minori siano collocati in case protette e che ci prenda cura di loro in modo da guadagnare la loro fiducia. La rappresentante ha precisato che questo non significa rinchiuderli in quattro mura, dato che ciò provoca ancora più fughe. In questi casi il lavoro dei custodi è assolutamente fondamentale, sia per impedire la scomparsa dei bambini sia per individuare, e proteggere, quelli maggiormente soggetti ad abusi.