Bruxelles – “Non c’è vento a favore per il marinaio che non sa dove andare”, con questa citazione di Seneca, Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della camera dei deputati, intende paragonare le politiche energetiche del Partito democratico all’uomo di mare smarrito e indeciso.
Durante l’incontro organizzato dal Pd, al circolo di Bruxelles, si è discusso di molte questioni relative alla green economy, argomento molto attuale dati gli obiettivi richiesti al Cop21 di Parigi. Durante il summit sull’energia sono infatti state fissate date di scadenza, che l’Italia intende rispettare, attuando una vera a propria rivoluzione sul piano energetico. Prima dell’estate il governo italiano dovrà dunque cominciare a ridurre delle emissioni di Co2 (per un minore impatto sull’effetto serra) dato che entro la fine dell’anno la Commissione europea deciderà nello specifico in che modo, tutti gli Stati membri, devono muoversi per giungere con successo a un 2030 dove le energie rinnovabili faranno da padrone.
“Oggi l’Italia sta attraversando un momento di ripresa economica”, ha detto Ermete Realacci, “e anche se in possesso di numerosi punti di forza, spesso fatica a salvaguardarli”. Secondo il presidente della Commissione Ambiente, le imprese che in Italia hanno investito nel rinnovabile durante gli ultimi anni sono 1 su 4, in questo 25% tutte hanno registrato performance più elevate sia a livello produttivo che occupazionale.
I processi che stanno avvenendo però non sono sufficienti per Realacci, che continua il suo discorso sostenendo che “l’Italia deve sviluppare un’economia a misura d’uomo, una soft economy semplice ed efficace, il problema è che tutt’ora il Pd non sta andando in questa direzione”. Un aforisma del calciatore Johan Cruijff dice di averlo colpito, “giocare a calcio è facile, ma giocare un calcio facile è la cosa più difficile; allo stesso modo fare politica è facile, ma fare una politica facile è la cosa più difficile, dunque se il Pd, nato come partito che faceva politica facile, non continua su questa strada sbaglia completamente” ha concluso il presidente della Commissione Ambiente.