Bruxelles – Commissione e Consiglio apprezzano, Berlino frena. Divide la proposta lanciata da Matteo Renzi per stringere accordi con i Paesi terzi, in particolare quelli africani, per tentare di gestire i flussi migratori. “La Commissione accoglie molto volentieri l’iniziativa italiana del Migration compact”, commenta il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, secondo cui “il presidente Juncker è molto felice di vedere che l’approccio europeo alla migrazione che lui sta sostenendo fin dalla sua elezione come presidente della Commissione, abbia trovato un supporto così forte da parte dell’Italia e dello stesso premier Renzi”. Il portavoce sottolinea che la Commissione, così come l’Italia, è convinta che “solo un approccio europeo più forte sulla crisi dei rifugiati, che comprenda sia le politiche esterne che interne dell’Ue potrà permettere gestire ordinatamente i flussi migratori in spirito di migliorata solidarietà e di tornare ad un sistema Schengen pienamente funzionante”.
Anche il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, reagisce alla proposta di Renzi positivamente. “Apprezzato il Migration Compact”, twitta Tusk che si dichiara “d’accordo per lavorare a livello Ue nel G7 e nel G20 ad un piano ambizioso con i Paesi terzi per arginare la migrazione”
Apprezzato Migration Compact @matteorenzi. D'accordo per lavorare in EU, G7/G20 su piano ambizioso con paesi terzi per arginare migrazione
— Charles Michel (@eucopresident) April 15, 2016
Non mancano però nemmeno le prime obiezioni, che arrivano da Berlino a cui è particolarmente indigesta la proposta italiana di istituire dei migration bond: “Il governo tedesco non vede alcuna base per un finanziamento comune dei debiti per le spese degli Stati membri per la migrazione”, fa sapere il portavoce del governo Steffen Seibert. Secondo la Germania, vi sono altri strumenti disponibili nel bilancio europeo. Il governo tedesco “esaminerà in modo approfondito” le proposte di Renzi “per una strategia esterna completa sulla migrazione”, ha continuato Seibert ma “è importante che noi pensiamo anche ad altre misure”.