Roma – Sono poco meno di 80 mila le cooperative in Italia, una presenza la cui nascita convenzionalmente si fa risalire al 1854, quando a Torino l’Associazione generale degli operai della città aprì la prima cooperativa di consumo.La concentrazione maggiore di coop e’ in Sicilia e in Lombardia, entrambe con più di 11 mila cooperative. Seguono Lazio e Campania, (oltre 8 mila), Puglia (più di 7 mila), Emilia Romagna (oltre 5 mila coop) e via via le altre regioni (dati desunti dal Registro delle imprese)
Ebbene, proprio dalla regione Lombardia, unitamente a una legge che ha come primo firmatario il senatore pd Massimo Caleo, parte l’iniziativa per eliminare dal panorama delle cooperative quelle che non hanno i requisiti necessari. L’obiettivo è comune: il contrasto alle false cooperative.
I testi delle due leggi, sostanzialmente analoghi, contemplano la sanzione della cancellazione dall’Albo delle cooperative italiane, istituito presso il Ministero dello sviluppo economico, per le imprese cooperative che non siano state sottoposte alle revisioni e ispezioni previste: la conseguenza sarà lo scioglimento per atto dell’autorità e la devoluzione del patrimonio ai fondi mutualistici per la promozione e sviluppo della cooperazione. .
Se ne e’ iniziato a parlare in commissione Industria di Palazzo Madama, con la relazione del senatore Pd Bruno Astorre.
In particolare si invita a prestare attenzione anche ad altri fattori che interessano il mercato e tutti i suoi attori. Tra questi, il fenomeno del massimo ribasso nelle gare di appalto che, inevitabilmente, favorisce le imprese che non rispettano i contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali e datoriali più rappresentative; il tema della legalità; la governance delle cooperative, rafforzando la partecipazione dei soci ai processi decisionali delle loro imprese, anche per fornire loro gli adeguati strumenti volti a rimuovere gli amministratori che, attraverso comportamenti illegittimi o non autentici sotto il profilo mutualistico, danneggiano la cooperativa e i soci stessi.