Bruxelles – Tempo scaduto. Da oggi in tutti gli stati europei entrano in vigore le tre direttive adottate nel 2014 dalla Commissione Ue sugli appalti e le concessioni pubbliche. L’Italia si è adeguata al nuovo sistema europeo poco più di un mese fa, il 3 marzo, evitando così d’incorrere in sanzioni dovute al recepimento tardivo delle regole di Bruxelles.
“Le norme sugli appalti pubblici esistono per assicurare che siano ben spesi i soldi dei contribuenti che vanno in acquisti pubblici di beni, lavori e servizi– ha spiegato la commissaria Ue al Mercato interno, Elżbieta Bieńkowska – queste regole incoraggiano anche un cambiamento verso un’economia efficiente dal punto di vista energetico e delle risorse, al fianco dell’obiettivo ben chiaro di raggiungere il miglior rapporto qualità-prezzo”.
Secondo Bruxelles, le autorità pubbliche che hanno già effettuato la transizione verso le procedure elettroniche per gli appalti pubblici sono riuscite a risparmiare fra il 5% e il 20% delle spese. Vista la grandezza del mercato degli appalti in Europa, che ammonta a quasi duemila miliardi l’anno, ogni 5% della spesa totale risparmiato equivale a 100 miliardi.
Nelle intenzioni della Commissione Ue, la nuova normativa porterà a una semplificazione delle procedure sia per le amministrazioni pubbliche che per le aziende, promuovendo un’economia più responsabile dal punto di vista sociale ed economico, ed aiuterà a combattere la corruzione attraverso una maggiore trasparenza.