Bruxelles – Bisogna andare oltre i problemi legati all’energia e al cambiamento climatico per cercare di trasformare l’economia europea in profondità attraverso il progresso tecnologico. E’ questo in sintesi il messaggio che il commissario Ue per l’Unione energetica, Maros Sefcovic, ha voluto far passare attraverso il suo intervento al seminario sulle politiche energetiche organizzato dal think tank Epsc (European Political Strategy Centre).
“L’attuale rivoluzione industriale è in qualche modo altrettanto profonda e dirompente che la precedente”, ha dichiarato il commissario, “e la costruzione di un’Unione energetica resiliente, insieme a una visione sulle politiche per combattere il cambiamento climatico, è certamente parte di questa profonda trasformazione”. “L’Ue ha bisogno di avere un approccio più imprenditoriale e orientato al business rispetto a questa trasformazione economica – ha continuato Sefcovic – tuttavia nella nostra strategia per l’innovazione e la competitività dell’unione energetica avremo bisogno di guardare a nuovi modelli di business e a come questi interagiscono attraverso l’intera catena catena di valore”.
Il commissario non ha quindi mancato di lodare il ruolo avuto dall’Europa nei negoziati per il raggiungimento di un accordo sul clima a Parigi, ma ha anche sottolineato che nell’Ue è necessario tirare dritto per creare un giusto quadro normativo su questo argomento. Bisogna creare un ambiente favorevole agli investimenti nelle tecnologie “low-carbon” e incentivare una transizione che sia socialmente giusta e abbia al centro i consumatori.
“Abbiamo bisogno di essere sicuri di creare la strada per un unione energetica che diventi catalizzatrice per la modernizzazione dell’economia, per la creazione di lavoro, crescita e competitività” ha concluso il commissario, secondo il quale è necessario rendere la trasformazione verso un’economia a basso consumo di carbonio “un’opportunità invece che una sfida”.