Bruxelles – La Polonia non accoglierà la sua quota di rifugiati ed è convinta che il piano di ricollcamento stabilito a livello europeo sia morto. Lo ha chiarito il vice ministro degli Esteri del Paese, Konrad Szymanski, nel corso di un’intervista al giornale Dziennik Gazeta Prawna. “Non vedo la possibilità di mettere in atto questa decisione e non la vedo nemmeno nella maggior parte dei Paesi Ue”, ha affermato. Insomma, ha aggiunto: “Questa decisione è morta”. Per il vice-ministro polacco il piano europeo sul ricollocamento di rifugiati da Grecia e Italia “non è stato implementato fin dall’inizio e nulla fa pensare al fatto che sarà messo in atto nella maggioranza dei Paesi Ue”.
Alla Polonia spetterebbe accogliere 7mila dei 120mila rifugiati che l’Ue ha deciso di trasferire da Italia e Grecia. La decisione era stata accettata di malavoglia già dal precedente governo polacco, ma l’opposizione si è rafforzata dopo l’elezione del nuovo governo conservatore. Anche recentemente, dopo gli attacchi terroristici di Bruxelles, la premier Beata Szydlo aveva dichiarato che il governo non avrebbe più accolto nessun migrante, perché non si può accettare che “migliaia di sconosciuti entrino nel nostro continente sperando di migliorare la propria vita perché tra di loro ci potrebbero essere dei terroristi”. Una posizione che Varsavia sempre intenzionata a portare avanti.