Bruxelles – Dopo mesi di accuse e stallo politico, l’Ucraina ha un nuovo primo ministro. Il Parlamento ha approvato la nomina di Volodymyr Groysman, speaker del Parlamento e stretto alleato del presidente Petro Poroshenko, come capo del nuovo esecutivo. A rendere necessaria la formazione di un nuovo esecutivo, le dimissioni rassegnate dal premier Arsenij Yatseniuk, salito al governo dopo la rivolta di Maidan ma ormai da settimane impantanato in serie difficoltà dopo le accuse di scarsa efficienza nel portare avanti le riforme necessarie al Paese e soprattutto dopo le denunce di corruzione, giunte dal suo stesso ministro delle Finanze che ha per questo deciso di rassegnare le dimissioni. Di fronte alla situazione, lo stesso Poroshenko aveva chiesto le dimissioni di Yatseniuk che aveva però resistito in Parlamento ad un voto di sfiducia nei suoi confronti. Fino a domenica quando, ormai privo di maggioranza, il premier ha deciso di rassegnare con un discorso in diretta tv, le sue dimissioni.
Da subito Poroshenko ha spinto per un rapido cambio della guardia. E così è stato: il nuovo premier è stato eletto con 257 voti, quota appena superiore alla maggioranza necessaria (256 voti) e soltanto 206 sono arrivati dai due partiti principali: Bloc, il partito del neo-premier e People’s Front, il partito del premier uscente Yatseniuk. Groysman ha 38 anni e fino ad oggi era speaker del parlamento ucraino. È una delle figure di spicco del partito del presidente ucraino e politicamente molto vicino a quest’ultimo.”Vi mostrerò cosa è un governo”, ha dichiarato spavaldo dopo il voto il neo-premier Groysman, promettendo “intolleranza verso la corruzione” e un esecutivo “di un nuovo tipo, responsabile per le sue azioni e i suoi risultati”. Il nuovo governo dovrà rapidamente mostrare di essere in grado di rimettere in marcia il Paese verso le riforme che l’occidente chiede a gran voce e che sono condizione essenziale per la continuazione dei programmi di assistenza macro-finanziaria che per il momento il Fondo Monetario Internazionale ha deciso di sospendere.
La nomina del nuovo premier è stata accolta dall’Ue come uno “sviluppo cruciale in un momento n cui un nuovo impulso nel Paese è assolutamente necessario”. Insieme a Groysman, l’Ue vuole “costruire un’Ucraina più forte, sulla base di riforme fondamentali e un governo responsabile”, scrivono in uno statement congiunto l’Alto rappresentante per gli Affari esteri Ue, Federica Mogherini, e il commissario Ue all’allargamento Johannes Hahn. “L’impulso offerto dalla nomina del nuovo primo ministro e governo deve essere colta ora, prima di tutto per rinnovare la fiducia dei cittadini ucraini”, chiedono i membri dell’esecutivo comunitario, che si dicono anche fiduciosi che la nomina possa contribuire anche alla messa in atto dell’accordo di Minsk per porre fine alle violenze nell’est del Paese