Bruxelles – I Panama Papers hanno colpito anche l’Unione europea e l’Europarlamento reagisce istituendo una commissione d’inchiesta per indagare sulle rivelazioni. La fuga di notizie riguarda i documenti emersi grazie a un’inchiesta giornalistica che hanno rivelato l’esistenza di centinaia di società off-shore nei paradisi fiscali, all’interno delle quali sarebbero state messe al riparo dal fisco immense fortune. “La Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo, che riunisce il presidente del Parlamento europeo e i leader dei gruppi politici, ha sostenuto oggi all’unanimità l’istituzione di una commissione d’inchiesta per indagare i cosiddetti Panama Papers, che hanno rivelato informazioni dettagliate sulle società off-shore e sui loro beneficiari finali”, annuncia una nota del Parlamento europeo. Ora un gruppo trasversale di eurodeputati lavorerà per sviluppare un mandato per la commissione d’inchiesta. Il documento precisa che l’incarico sarà stabilito il 4 maggio dalla Conferenza dei presidenti e che l’intero Parlamento voterà a riguardo nel corso della sessione plenaria di maggio a Strasburgo.
Voci a favore delle indagini si erano già levate in Parlamento. Il gruppo dei Socialisti e democratici aveva reclamato questa settimana la necessità di maggiori indagini sullo scandalo e al coro si era unito il gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea. E proprio dai Greens proveniva la proposta approvata oggi dalla Conferenza dei presidenti per istituire la commissione parlamentare d’inchiesta. Il co-presidente del gruppo, Philippe Lamberts, ha dichiarato: “Le fughe di notizie di Panama mostrano che finora abbiamo guardato solo la punta dell’iceberg delle odiose pratiche di evasione fiscale”. Ed ha proseguito ammettendo che “è chiaro che le norme Ue esistenti contro il riciclaggio di denaro non sono state adeguatamente applicate e che le istituzioni, i governi e le autorità hanno fallito nei loro doveri a tal fine”. Per questo secondo Lamberts è necessario effettuare un’indagine completa, per garantire che vengano adottate le conseguenze appropriate a livello europeo e che “l’inchiesta abbia inizio senza ritardi”.
Sulla questione delle agevolazioni fiscali concesse segretamente, tra il 2002 e il 2010, dal governo del Lussemburgo a grandi aziende multinazionali, i cosidetti LuxLeaks, si è espresso il portavoce economico e finanziario dei Verdi, Sven Giegold: “E’chiaro che l’indagine del Parlamento sulle rivelazioni dei Lussemburgo Leaks ha ancora questioni in sospeso” e per questo ha sottolineato l’urgenza di un proseguimento dei lavori. Secondo Giegold l’attuale commissione speciale può essere mantenuta oppure può essere integrata nella nuova commissione d’inchiesta, ma l’importante è “che il lavoro di questa indagine sia completato. Non possiamo passare da uno scandalo all’altro senza finire il lavoro o mineremo completamente la credibilità del Parlamento”.