AGGIORNAMENTO del 15 aprile.
Parlando con dei giornalisti a Berlino Angela Merkel ha annunciato che autorizzerà il procedimento penale, ma che contemporaneamente proporrà al parlamento l’abrogazione della legge. La cancelliera ha anche sottolineato che la libertà artistica è un diritto “elementare”.
Bruxelles – Un piccolo passaggio del codice penale tedesco potrebbe far saltare i rapporti tra Germania e Turchia e indebolire la libertà di satira e di stampa in Europa. L’uomo forte di Ankara, noto nemico della libertà di espressione, il presidente Recep Tayyip Erdogan, è andato spulciando tra i canali televisivi tedeschi dove alla fine ha trovato un comico, Jan Böhmermann, che durante la trasmissione Neo Magazin Royale da lui stesso condotta, ha recitato una poesia satirica sul presidente turco. Ripescando un articolo del codice penale tedesco che risale alla seconda metà del 1800, e quasi mai utilizzato, Erdogan ha chiesto alla cancelliera Angela Merkel di procedere contro la star tv. Ed è scoppiato il caso, che in realtà forse Böhmermann sperava scoppiasse, perché lui stesso, prima di recitare la poesia, aveva spiegato ai telespettatori che questo atto poteva essere penalmente rilevante.
A parte probabili intolleranze personali verso la libertà di parola, per Erdogan riuscire a far punire un tedesco che lo ha sfottuto sarebbe una grande vittoria politica interna: rafforzerebbe la sua campagna contro la stampa libera e darebbe di lui l’immagine di un capo di stato che estende il suo potere anche all’estero, sulla grande Germania.
Per Merkel il problema non è da poco, e va oltre i rapporti tra Germania e Turchia, lasciando sulle spalle di Merkel anche un altro fardello che riguarda tutta l’Europa, oltre all’economia, l’euro, o l’immigrazione: la libertà di espressione.
L’articolo 103 del codice penale tedesco è lì dal 1871, e i vari governi e parlamenti che si sono succeduti non hanno mai ritenuto di doverlo cancellare o modificare. La norma, che in varie forme esiste anche in Italia e altri quattro o cinque Paesi europei, prevede che in caso di offesa a un organi o rappresentanti di Stati esteri, questi possano chiedere che l’offensore sia punito. Il problema tedesco è che per procedere è necessario il via libera del Governo, e dunque Merkel non può far finta di niente, deve dare una risposta. Se sarà negativa, se cioè il capo del governo tedesco difenderà la libertà di satira e anche, di fatto, la libertà di espressione e di stampa in Europa rischia di complicare la gestione della delicata partita immigrazione, oltre ai tanti altri dossier che la Germania ha con la Turchia.
Se vuoi approfondire leggi The Guardian e Le Monde.