Bruxelles – Aumenta il numero delle donne nei ruoli chiave della Commissione europea grazie alle recenti nomine per i posti di direttore generale e vice direttore generale. Il gabinetto di Jean-Claude Junker aveva adottato nel luglio 2015 l’obiettivo vincolante del raggiungimento del 40% di presenza femminile nei ruoli chiave dell’esecutivo comunitario entro il 2019. E a piccoli passi ci si avvicina alla meta. “Con le nomine di oggi, la Commissione fa un ulteriore passo avanti verso il raggiungimento dell’obiettivo del 40% di donne tra gli alti dirigenti” ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Ue per il Bilancio e le risorse umane, Kristalina Georgieva.
Rispetto al novembre 2014, data dell’insediamento del nuovo presidente dell’esecutivo comunitario, il numero di donne nei posti di top manager è raddoppiato, passando dal 13% iniziale al 26% attuale. “Sono felice di vedere che tante donne eccellenti stanno lavorando ai massimi livelli della Commissione e incoraggiando altre donne a fare lo stesso” ha aggiunto Georgieva. La percentuale è stata raggiunta grazie alla nomina Gertrud Ingestad come Direttore generale del dipartimento di Informatica (Dg digit) e Florika Fink-Hooijer come direttore generale del dipartimento di Interpretazione (Dg scic). Insieme a loro sono stati nominati anche tre vice direttori generali: Maive Rute al Centro comune di ricerca (Dg Ccr), Maciej Popowski al dipartimento della Politica di vicinato e dei negoziati di allargamento (Dg near), e Patrick Child al Dipartimento per la ricerca e l’innovazione (Dd rtd). Ma il vicepresidente avverte che, anche se circa un quarto dei direttori e vice direttori generali sono ora donne, “il nostro lavoro su questo (settore) non è ancora finito e il Presidente e continuerà a spingere per la promozione del talento femminile in tutta la Commissione”.