Bruxelles – L’Italia ha messo la questione del muro del Brennero sul tavolo di Bruxelles. Oggi il neo Rappresentate italiano presso l’Unione europea Carlo Calenda ha formalmente espresso le “serie preoccupazioni” del governo di Roma “circa le dichiarazioni di numerosi membri del governo austriaco (tra le quali del ministro della Difesa) sulla reintroduzione di controlli al confine con l’Italia, incluso l’annuncio della costruzione di una barriera fisica al Brennero”.
Nella riunione del Coreper, il consiglio dei Rappresentanti permanenti dei governi dei 28, Calenda ha ricordato la lettera inviata ieri dai ministri Angelino Alfano e Paolo Gentiloni alla Commissione perché giudichi “con urgenza” se una misura di questo tipo è compatibile con le regole di Schengen, in particolare ora, dopo il Consiglio europeo di febbraio nel quale si decise “un impegno comune a ‘ripristinare, in maniera concertata, il normale funzionamento dell’area Schengen’”.
Secondo l’Italia il “principio di necessità” in base al quale è possibile prendere misure straordinarie alle frontiere va rispettato, ma, dice il Rappresentante italiano, la decisione austriaca sembra dunque sproporzionata e non “sostenuta da dati concreti” rispetto al reale flusso di migranti in quella zona e dunque alle minacce all’ordine pubblico o alla sicurezza interna.
Per Roma, ha ribadito l’ambasciatore, “l’introduzione di barriere fisiche non può essere considerata una misura proporzionata per fronteggiare ipotetici movimenti futuri”. Calenda ha sostenuto anche che da parte di Vienna è con misure tipo il muro mancherebbe quella “leale cooperazione” prevista nell’Unione, visti anche gli accordi che esistono tra Italia e Austria. Inoltre Calenda lamenta che nei “costanti contatti” tra i due governi, anche al livello dei due capi del governo, la questione “non è mai stata adeguatamente espressa”.