Perugia – “I mestieri cambieranno grazie al digitale, ma quali prospettive si apriranno nel mondo del lavoro europeo?”. Si è aperto con questa domanda di Lorenzo Robustelli, direttore di Eunews, il dibattito “Mercato unico digitale: trovare lavoro con un click”, al festival del giornalismo di Perugia, che ha visto partecipare Diego Ciulli di Google Italia e Riccardo Luna, Digital Italian Champion, oltre a Roberto Viola, responsabile della Direzione Generale Communications Networks, Content and Technology alla Commissione Europea.
Dal fronte di Bruxelles è arrivata un’importante novità, l’impegno a creare una “rete della conoscenza a cielo aperto, un cloud della conoscenza” che unisca tutti i nodi di ricerca europei permettendo una cooperazione a livello continentale, perché “l’Europa è il futuro dei nostri figli e quella del lavoro è una sfida che dobbiamo vincere”, ha dichiarato Viola.
Ma non è questa l’unica novità. Il direttore generale ha annunciato che il 18 aprile verrà presentato il pacchetto sulle competenze digitali per l’industria e sono previsti investimenti per 50 miliardi di euro, perché “non si può pensare di creare qualcosa da soli, negli Stati Uniti sono andati sulla Luna come Stati Uniti e non come Arizona, Alabama etc., per realizzare grandi progetti c’è bisogno dell’Europa.” Gli investimenti si concentreranno sul quelli che adesso sembrano progetti di un futuro lontano, come il grafene, la ricerca quantistica, l’internet delle cose, la robotica e l’industria 4.0. Il tutto avrà la possibilità di essere finanziato con il Piano Juncker.
Il tema centrale del dibattuto è stata l’occupazione. Lavori che spariscono e lavori che si rinnovano, dal giornalista al medico, dal macellaio all’autista. Se è vero che pian piano alcuni di questi mestieri spariranno, “ci sarà spazio per nuove professioni che richiederanno una maggiore formazione ed è per questo che dobbiamo investire nella formazione, non solo dei giovani ma anche della fascia sopra ai 40 anni”, ha dichiarato Viola.
Luna dal canto suo ha sottolineato come l’Italia veda circa 22 milioni di cittadini esclusi dal mondo digitale e quindi l’impegno delle istituzioni dovrà essere quello di includerli. “Il problema non sono i robot che fanno il lavoro dell’uomo, ma l’uomo che lavora come un Robot, bisogna scommettere di nuovo sul capitale umano” ha dichiarato il consigliere del governo per il digitale. “Abbiamo un problema di competenze, il lavoro si crea attraverso quest’ultime, dobbiamo fare ancora molti passi in avanti”. Passi che secondo Luna iniziano dall’alfabetizzazione digitale.
Proprio sul fronte delle competenze Google Italia ha messo in campo una vasta operazione formativa, Crescere Digitale, offrendo un corso di 50 ore a tutti i ragazzi iscritti a garanzia giovani e connesso a 3mila tirocini retribuiti all’interno di Pmi con lo scopo di digitalizzare le imprese italiane. “L’idea è partita dal mettere insieme due debolezze per farne una forza” ha dichiarato Ciulli. “Google ha interesse ad essere abilitatore di internet per l’Italia, farlo in sinergia con le istituzioni è molto più d’impatto” ha continuato il manager.
Quello che si prospetta, quindi, è un futuro robotico e informatizzato che ci vedrà in un ciclo continuo di formazione e acquisizione di conoscenze pratiche e non, per metterci al passo con l’evoluzione scientifica. Evoluzione che dovrà necessariamente essere seguita da quella sociale e, il compito di facilitarlo sarà delle istituzioni europee e non. Del resto si sa, non si smette mai di imparare.