Roma – A dispetto della volontà dell’Unione europea di ripristinare la libera circolazione nello spazio Schengen, l’Austria rimane pronta a chiudere il valico del Brennero temendo che dall’Italia possano arrivare flussi incontrollati di migranti. Non lo farà solo se Roma garantirà controlli rigorosi per chi sbarca sulle coste italiane. È la promessa/minaccia che il ministro degli Interni austriaco, Johanna Mikl Leitner, ha fatto oggi al suo omologo italiano, Angelino Alfano, nel corso di un incontro che si è tenuto al Viminale.
Con l’inizio della primavera e il miglioramento delle condizioni climatiche, la stabilizzazione della Libia che procede troppo a rilento, Vienna teme un considerevole aumento di arrivi attraverso la rotta del Mediterraneo centrale. Un fenomeno che in parte si sta già verificando, visto che nelle ultime settimane – in concomitanza con la chiusura della rotta balcanica e il raggiungimento dell’accordo tra Ue e Turchia – è salito in modo consistente il numero di sbarchi sulle coste siciliane, tanto da far pensare che nel 2016 si possa superare il record di circa 170mila migranti arrivati nel 2014.
Il ministro Alfano “è informato che l’Austria è il secondo paese più colpito dai flussi migratori in Europa”, ha dichiarato Leitner nella conferenza stampa da lei stessa convocata dopo la fine dell’incontro. “Abbiamo accolto novantamila persone lo scorso anno”, ha aggiunto, “e non possiamo accoglierne altri, soprattutto con flussi di queste dimensioni, perché vogliamo integrarli”. Dunque Vienna chiede all’Italia di identificare e registrare con le impronte digitali i migranti e richiedenti asilo in arrivo, come previsto dalle regole Ue. I due ministri si sono trovati d’accordo sulla necessità che sia l’Ue a farsi carico dei rimpatri degli irregolari, utilizzando i fondi per la cooperazione internazionale come stimolo per chiudere accordi di riammissione con i Paesi di provenienza dei migranti.