Bruxelles – A causa della differenza tra l’Iva prevista e l’Iva riscossa, l’Unione europea ha perso, soltanto nel 2013, 170 miliardi di euro. Ad una perdita da 50 miliardi di euro all’anno ammontano le frodi transfrontaliere e l’attuale sistema, frammentario e complesso, rappresenta un notevole onere amministrativo in particolare per le Pmi e le imprese online. Per questo la Commissione europea ha presentato un piano d’azione per rivoluzionare l’Iva nell’Ue, con l’obiettivo di rendere il sistema più semplice, più a prova di frode e più favorevole alle imprese. “Il divario dell’Iva ha assunto proporzioni sconcertanti”, commenta il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, secondo cui “si tratta di un enorme spreco di risorse che potrebbero essere investite per la crescita e l’occupazione”. Per il commissario “è ora di riappropriarsi di queste risorse”.
Nel lungo termine, l’obiettivo è quello di un sistema unico a livello europeo in materia di Iva nel settore del commercio transfrontaliero, per ridurre le possibilità di frode e rivedere un sistema in vigore dal 1993. Nel 2017 la Commissione intende presentare una proposta per norme definitive riguardanti uno spazio unico europeo dell’Iva. In base alle nuove norme, le transazioni transfrontaliere continuerebbero ad essere tassate in base alle aliquote dello Stato membro di destinazione, come avviene attualmente, ma la riscossione delle imposte cambierebbe gradualmente avvicinandosi a un sistema più a prova di frode. Allo stesso tempo, entrerebbe in funzione un portale web unionale che garantirebbe un sistema più semplice di riscossione dell’Iva per le imprese e un sistema più solido di raccolta delle entrate per gli Stati membri.
La Commissione ha però previsto anche misure immediate per tentare di combattere le frodi dell’Iva nell’ambito delle norme vigenti. Nel corso dell’anno la Commissione proporrà misure per rafforzare gli attuali strumenti utilizzati dagli Stati membri per lo scambio di informazioni in materia di frodi dell’Iva, meccanismi di frode e buone pratiche. L’esecutivo comunitario si propone anche di continuare a seguire da vicino le prestazioni delle amministrazioni fiscali per la riscossione e il controllo dell’Iva.
Nel piano d’azione della Commissione, anche l’intenzione di lasciare agli Stati membri maggiore autonomia nella scelta delle aliquote, diversamente da quanto avviene con la regolamentazione vigente, secondo cui i Paesi devono attenersi a un elenco prestabilito di beni e servizi al momento di applicare aliquote zero o ridotte di Iva. La Commissione prevede di proporre due opzioni:la prima manterrebbe l’aliquota normale minima del 15%, riesaminando regolarmente l’elenco dei beni e dei servizi che possono beneficiare di aliquote ridotte sulla base delle informazioni fornite dagli Stati membri. La seconda opzione eliminerebbe l’elenco dei beni e dei servizi che possono beneficiare di aliquote ridotte. In tal caso, però, sarebbero necessarie misure di salvaguardia per prevenire le frodi ed evitare la concorrenza fiscale sleale all’interno del mercato unico e potrebbero anche aumentare i costi di conformità per le imprese. In entrambi i casi, verrebbero mantenute l’aliquota zero e le aliquote ridotte attualmente applicabili.
La Commissione punta anche a semplificare le norme Iva in materia di commercio elettronico, visto che il sistema attuale è complesso e dispendioso sia per gli Stati membri sia per le imprese e pone le imprese Ue in una condizione di svantaggio competitivo visto che alcuni operatori di Paesi terzi possono importare beni esenti da Iva verso l’Ue. La Commissione presenterà entro la fine del 2016 una proposta legislativa nel quadro della strategia per il mercato unico digitale, che comprenderà una proposta per garantire che le pubblicazioni online possano beneficiare delle aliquote ridotte applicabili alle pubblicazioni cartacee. In una seconda fase, nel 2017, la Commissione presenterà anche un pacchetto di semplificazione dell’Iva che intende sostenere la crescita delle Pmi rendendo loro più facile operare in tutti i paesi Ue.