Bruxelles – Affrontare le sfide poste dalle nuove forme di e-commerce, stimolare l’innovazione del mercato e garantire un’efficace protezione dei consumatori. Sono gli obiettivi delle nuove raccomandazioni approvate il 24 marzo (ma rese pubbliche solo pochi giorni fa) dall’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
Rispondendo all’invito arrivato dagli stati membri, l’Ocse ha deciso di aggiornare le linee guide adottate nel 1999, quando la spesa per l’e-commerce era ben al di sotto dell’1% del totale di vendita al dettaglio. Oggi questa cifra è salita al 7% in Europa e si stima che la metà dei consumatori dei paesi membri dell’Ocse abbia effettuato almeno un acquisto online nel 2014.
Le raccomandazioni riguardano diversi settori: transazioni non-monetarie, prodotti con contenuti digitali, consumatori “attivi”, dispositivi mobili, rischi per la privacy e la sicurezza, protezione dei pagamenti, sicurezza dei prodotti. Inoltre, il documento Ocse aggiorna una serie di misure, incluse quelle relative al ruolo delle autorità di protezione dei consumatori e al bisogno di aumentare la loro abilità di proteggere i cittadini che comprano online, di scambiare informazioni e di cooperare su materie transfrontaliere.
Secondo l’Ocse, gli Stati devono rafforzare la tutela dei dati personali attraverso misure di sicurezza in grado di respingere i cyber attacchi, ma anche vigilare affinché le imprese non usino pratiche ingannevoli per la raccolta e l’utilizzo dei dati personali dei consumatori.