Bruxelles – “Gli attacchi di Parigi nel novembre 2015 hanno chiaramente dimostrato che i flussi migratori irregolari potrebbero essere utilizzati dai terroristi per entrare nell’Ue”. Lo afferma il rapporto pubblicato da Frontex, l’agenzia che ha lo scopo di coordinare il pattugliamento delle frontiere esterne dell’Unione europe. Il report ricorda che che due dei terroristi coinvolti negli attentati in Francia erano entrati nell’Unione europea in modo irregolare, attraverso l’isola greca Leros, ed erano stati registrati dalle autorità greche. La documentazione falsa da loro presentata era siriana, in modo da accelerare il loro processo di registrazione. Il documento spiega che certe “organizzazioni criminali hanno accesso a un ampio numero di passaporti siriani rubati ‘in bianco’, e stampanti utilizzate per la loro personalizzazione”, cosicché per loro è relativamente facile creare “passaporti che sembrano veri, che possono essere difficili da identificare anche da parte di specialisti con esperienza nei documenti”. Il report prosegue rilevando che “false dichiarazioni di nazionalità sono all’ordine del giorno tra i cittadini di quelle nazioni che hanno scarse probabilità di ottenere l’asilo nell’Ue, che sono passibili di essere riportati nel loro Paese d’origine o di transito, o semplicemente che vogliono accelerare il loro viaggio”, aumentando così “il rischio che alcune persone che rappresentano una minaccia per la sicurezza per l’Ue possano approfittare di questa situazione”.
Il report di Frontex afferma che ci sono stati 1.820.000 rilevamenti di attraversamento illegale delle frontiere dell’Unione europea nell’ultimo anno, un numero definito come una “cifra mai vista prima”, sei volte superiore rispetto al 2014. La stragrande maggioranza è stata individuata sulla rotta Turchia-Grecia (885.336) e sulla rotta Grecia-Macedonia (764.038).
In una tale contesto “le attività di screening sono essenziali per verificare adeguatamente la dichiarazione di nazionalità” dei migranti e l’Agenzia per il controllo delle frontiere dell’Ue ha richiesto un maggiore accesso ai dati di sicurezza. Il leader di Frontex, Fabrice Leggeri, ha rimarcato la questione dichiarando che “Frontex ha urgente bisogno di avere accesso alle banche dati Sis, Vis, Eu-rodac, dell’Europol e dell’Interpol, che sono rilevanti per i controlli alle frontiere”. Il Sistema d’informazione Schengen (Sis) e il Sistema di informazione visti (Vis) sono banche dati che raccolgono informazioni su persone sospette, utilizzate dai 25 Stati membri della area Schengen. Mentre Eu-rodac è un database, di tutta l’Unione, delle impronte digitali di tutti i richiedenti asilo con 14 o più anni. “Le operazioni contro i criminali coinvolti nel traffico di migranti possono essere sviluppate grazie alle informazioni disponibili” ha sottolineato Leggeri.
Il rapporto fa anche il punto sul traffico d’armi parlando di un ingente contrabbando dai Balcani occidentali. Due giorni prima gli attacchi di Parigi, ricorda il report, la polizia tedesca aveva intercettato un deposito segreto di fucili AK47, pistole, granate ed esplosivi, presi con un’auto dal Montenegro da un uomo legato ai terroristi degli attentati nella capitale francese. Inoltre gli AK47 e i lanciarazzi possono essere acquistati su internet da luoghi come la Bosnia “dove si stima che circa 800mila armi siano in possesso di civili in modo illegale”.