Roma – Appena ieri, parlando alla Direzione nazionale del Pd, il premier-segretario Matteo Renzi aveva annunciato di voler portare “tutto il Partito socialista europeo” ad abbracciare la sua ricetta economica per l’Europa, basata sull’allentamento del rigore e la promozione della crescita attraverso investimenti pubblici e privati. Approfittando di un incontro organizzato a Roma dall’Istituto affari internazionali, Eunews ha chiesto a un esponente prestigioso della Spd tedesca, il ministro per gli affari europei Michael Roth, cosa ne pensi di questa linea. La risposta evasiva lascia pensare che per Renzi la strada sia in salita.
Ministro Roth, Renzi vorrebbe che il Pse abbracciasse la sua proposta economica di
allentare l’austerity e promuovere lo sviluppo attraverso investimenti pubblici e privati. È pronto ad accogliere questa linea?
È nostro interesse comune fare di più per la crescita, l’occupazione e la promozione di investimenti pubblici e privati. Apprezziamo molto gli sforzi fatti dal governo Renzi in Italia per introdurre riforme strutturali. Le riforme strutturali e il consolidamento fiscale socialmente equilibrato sono i pilastri per rinnovare l’Europa e i suoi Stati membri.
L’Italia, insieme con altri 7 Paesi, ha avanzato la richiesta di rivedere il sistema di calcolo dell’‘output gap’, il parametro sul quale si basano le richieste di aggiustamento fiscale. È favorevole a questa ipotesi?
È la Commissione europea a sedere al posto di guida. Io sono molto ottimista sul fatto che riusciremo a trovare soluzioni sostenibili, che sottolineino l’importanza delle riforme strutturali, del consolidamento fiscale e degli investimenti pubblici e privati, ma non voglio commentare questa richiesta sul calcolo dell’output gap perché spetta alla Commissione europea dare una risposta.
Molti economisti sostengono che ridurre il surplus commerciale tedesco aiuterebbe la crescita, in Germania e nel resto dell’Ue. Come membro dell’esecutivo lei spinge in questa direzione?
Ogni Paese deve assumersi le proprie responsabilità. Un’economia forte e di successo è nell’interesse della Germania ma anche dell’Unione europea, perché è la precondizione per creare nuovo lavoro, non solo nel mio Paese ma in tutta Europa. La Germania ha fatto molto per ridurre il surplus della bilancia commerciale. Ad esempio, abbiamo introdotto il reddito minimo in Germania, che è un contributo enorme e cruciale. Sappiamo che dobbiamo fare di più sugli investimenti pubblici e privati e lo faremo, ma tutti i nostri amici e partner nell’Ue devono tenere conto che noi dobbiamo affrontare la questione migratoria, e per la gestione dei rifugiati e dei migranti stiamo per investire circa 20 miliardi di euro. È una cifra gigantesca.