Bruxelles – Spingere per un maggiore sviluppo dell’e-government, l’amministrazione digitale, nell’Unione europea, non solo servirebbe a rendere più semplice la vita di enti pubblici e cittadini ma potrebbe far risparmiare anche un sacco di soldi: fino a 5 miliardi l’anno. Parlando alla conferenza conferenza “Europe’s digital prospect” il vicepresidente della Commissione al Mercato unico digitale, Andrus Ansip, ha affermato che “il prossimo piano d’azione sull’e-government affronterà come rendere la vita più facile per le imprese che operano attraverso le frontiere, come sostenerle nei loro rapporti con le amministrazioni pubbliche e come aiutare le aziende a crescere più velocemente in tutto il grande mercato unico dell’Ue”, e ciò “di per sé potrebbe far risparmiare circa 5 miliardi di euro l’anno entro a partire dal 2017”.
La Commissione presenterà il 18 aprile il piano per sostenere l’industria europea, i ricercatori e le amministrazioni pubbliche a fare miglior uso delle nuove tecnologie. Il progetto dovrebbe contenere una serie di misure per sostenere e collegare iniziative nazionali per la digitalizzazione dell’industria e per rilanciare gli investimenti. La Commissione proporrà anche di accelerare lo sviluppo di norme comuni in settori prioritari quali le reti di comunicazione 5G e per rendere i servizi pubblici più efficienti in tutta l’Ue con appunto un nuovo piano d’azione sull’e-government.
Le 5 aree, secondo Andrus Ansip, cruciali per il successo del mercato unico digitale, e in cui dunque è necessaria una standardizzazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic), sono: le comunicazioni 5G, il cloud computing, l’internet of things , il settore dei big data e la sicurezza informatica. “Il piano della Commissione è quello di fondere finanziamenti nazionali e comunitari, con investimenti nel settore privato, in modo da sostenere nuove infrastrutture nel corso dei prossimi anni” ha continuato il vice presidente, “garantendo così la diffusione su larga scala dei dati, rendendoli alla portata di mano di ogni ingegnere e scienziato in tutta Europa”.
Una parte importante del progetto riguarda dunque la creazione di un “cloud” europeo che garantirà a 1,7 milioni di ricercatori europei, e 70 milioni di scienziati e professionisti nelle tecnologie, uno spazio virtuale per archiviare, gestire, analizzare e riutilizzare dati informatici utili a sviluppare ricerche nel settore. Questo tipo di progresso è “una sfida ai convenzionali sistemi di lavoro, perché con il ritmo dell’innovazione, che diventa sempre più rapido, è essenziale aumentare la competitività dell’industria europea” ha concluso Ansip.