Bruxelles – Gli Stati Uniti e la Cina sono i due principali partner commerciali dell’Unione Europea con gli Stati Uniti che si guadagnano il primato per le nostre esportazioni, la Cina invece per le importazioni. Questo è quanto riportano i dati dell’Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, riferiti al 2015. Nella graduatoria, gli Usa sono al primo posto, con una porzione pari al 18% del totale degli scambi di beni dell’Ue, per un valore di 619 miliardi di euro. Mentre la Cina ha conquistato il 15% del mercato comunitario, pari a 521 miliardi di euro. Entrambi questi Paesi si situano ben davanti alla Svizzera, a cui è riservato un 7%, cioè 253 miliardi di euro, e alla Russia e al suo 6%, equivalente a 210 miliardi di euro.
Le tendenze osservate negli ultimi anni sono comunque molto eterogenee a seconda dei diversi partner commerciali dell’Ue. Dopo aver registrato un calo significativo e più o meno continuo fino al 2011, la quota degli Stati Uniti nel commercio di beni dell’Unione ha iniziato ad aumentare di nuovo, raggiungendo il 18% nel 2015. La porzione raggiunta della Cina invece è raddoppiata dal 2002, passando dal 7% al 15%. Per quel che riguarda la Russia, dal 2013 la sua quota è diminuita drasticamente, mentre quella della Svizzera è rimasta quasi invariata al 7% per l’intero periodo di tempo.
In quasi tutti gli Stati membri dell’Ue, il principale partner per le esportazioni di merci nel 2015 è stato un altro membro dell’Unione. Fanno eccezione la Germania, l’Irlanda e il Regno Unito, per i quali gli Stati Uniti sono stati la principale destinazione delle esportazioni. Di questo gruppo fanno parte anche la Lituania e la Svezia, che vedono il loro commercio diretto soprattutto, rispettivamente, verso la Russia e la Norvegia. Anche per le importazioni il principale partner commerciale nel 2015 per gli Stati Ue è stato un altro Paese dell’Unione, tranne per la Lituania che vede la Russia come il principale Paese di origine delle merci importate.
Macchinari e mezzi di trasporto hanno giocato un ruolo rilevante nel commercio di beni dell’Unione con il resto del mondo nell’anno 2015, con un livello pari al 42% del totale delle esportazioni extra-Ue e al 31% delle importazioni. I combustibili minerali costituiscono una quota minore delle esportazioni al di fuori dell’Unione (il 5%), ma hanno rappresentato quasi il 20% di tutte le importazioni.