Bruxelles – No alla creazione di “porte secondarie” per permettere ai servizi di sicurezza di accedere ai sistemi di comunicazione criptati. A sostenerlo è L’Enisa, l’agenzia dell’Unione europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione, attraverso la voce del direttore Udo Helmbrecht.
In un’intervista a Euractiv, Helmbrecht ha criticato le affermazioni fatte da alcuni politici europei, come il ministro dell’Interno tedesco e il primo ministro francese, secondo i quali le autorità hanno bisogno di accedere ai dati personali per prevenire i crimini. “Abbiamo già una legislazione che non è utilizzata abbastanza in questi casi” ha risposto il presidente Enisa parlando degli scambi d’informazioni fra agenzie d’intelligence di diversi Stati membri.
E riguardo al caso Apple negli Stati uniti, Helmbrecht si è detto contrario a qualsiasi tipo di accesso secondario ai dati criptati. “Se avete una potenziale ‘porta sul retro’ per effettuare il decriptaggio allora la domanda è come evitare che terroristi e criminali la attacchino a la utilizzino?”.