Bruxelles – Gli ultimi attacchi terroristici a Bruxelles hanno svelato un malfunzionamento nella gestione delle informazioni all’interno dello Stato belga, e non solo. Si è verificata una mancanza di flusso di informazioni tra il sistema giudiziario, la polizia e i servizi di intelligence, ma anche all’interno degli stessi reparti e nelle relazioni estere tra Stati. Il governo di Bruxelles ha deciso di rimediare, lanciando nuovi progetti, tra i quali la creazione di diversi database e la possibilità di perquisizioni 24 ore su 24. Il disegno di legge è stato adottato all’unanimità dalla commissione parlamentare e dovrà ora essere approvato in sessione plenaria. Il ministro della giustizia belga, Koen Geens, ha dichiarato: “Questo governo sta lavorando giorno e notte nella lotta contro il terrorismo. Sia per quanto riguarda l’adeguamento della legislazione sia per il miglioramento del funzionamento dei servizi”. Ma ha anche ammesso parlando delle nuove banche dati: “Sì, c’è voluto un po’di tempo, perché abbiamo sviluppato il progetto dialogando con la Commissione sulla privacy e il Consiglio di Stato”.
Il progetto del governo prevede la creazione di diversi database, tra i quali due sono già stati definiti. Il primo dovrà centralizzare tutti i dati sui combattenti terroristi stranieri e su tutte le altre persone legate all’estremismo violento. Il secondo, denominato Joint information box, dovrà raccogliere informazioni sui “vettori terroristici”, come Sharia4Belgium, una organizzazione radicale salafita. All’interno saranno inseriti cittadini, organizzazioni e strutture. I nuovi strumenti sono chiamati “dinamici”, perché saranno disponibili on-line e potranno essere alimentati da tutte le istanze che vi avranno accesso. Per evitare che informazioni non verificate o inaffidabili siano diffuse, l’Ocam (Organo di coordinamento per l’analisi delle minacce, che si occupa di terrorismo ed estremismo) sarà il responsabile dei contenuti.
Il progetto di legge prevede inoltre la possibilità di organizzare le perquisizioni 24 ore su 24 e l’estensione di metodi di ricerca speciali, in particolare per la lotta contro il traffico di armi. Attualmente il codice penale belga non autorizza le perquisizioni agli edifici tra le ore 21 e le 5, salvo in caso di flagranza di reato o di incendio. Ciò ha fatto si che nel novembre del 2015, due giorni dopo gli attacchi di Parigi, Salah Abdeslam sia sfuggito all’arresto a causa di questa norma, presente anche nell’ordinamento francese, ma che è stata “superata” con la dichiarazione dello stato d’emergenza.