Bruxelles – La Commissione europea ha aperto un’indagine approfondita per capire se la proposta di joint venture fra le attività di telecomunicazioni di Hutchison e VimpelCom in Italia sono in linea con le regole Ue sulla concorrenza. Lo annunciato l’esecutivo comunitario in una nota, spiegando che il timore è che l’operazione possa portare a un innalzamento dei prezzi e a una diminuzione della scelta, oltre a un calo dell’innovazione, per i consumatori italiani nel campo del mobile.
La joint-venture unirebbe Wind, controllata di Vimpelcom, a H3G (meglio conosciuta come “3”), controllata di Hutchison, che sono rispettivamente il terzo e il quarto maggiore operatore mobile in Italia. La fusione ridurrebbe così il numero di imprese sul mercato da quattro a tre, e porterebbe alla creazione del maggiore operatore in termine di abbonati.
Bruxelles ha ricevuto la notifica della proposta operazione il 5 febbraio, ora la Commissione ha tempo fino al 10 agosto (90 giorni lavorativi) per prendere una decisione sul caso.
“Bene, accolta finalmente la nostra richiesta. È dal 6 agosto 2015, appena annunciata l’operazione, che abbiamo chiesto lumi sia all’Antitrust italiano che a quello europeo”, ha commentato il segretario dell’Unione nazionale consumatori. “È evidente – si legge nella nota dell’Unione – che queste nozze vanno nella direzione opposta rispetto a quello che necessiterebbe il settore della telefonia, ossia aumentare i soggetti in campo ed in competizione. Il rischio di un possibile aumento dei prezzi per i consumatori, determinato da una diminuzione dell’offerta, è oggettivo”.
La mossa della Commissione Ue “era largamente attesa” e “non pregiudica” la decisione finale, ha affermato la cinese Hutchison in una nota riportata dall’agenzia Bloomberg. Le trattative con l’Ue sono “aperte e costruttive”, ha poi assicurato il gruppo che controlla 3 Italia.
Serviranno invece ancora diversi giorni alla Commissione Ue per pronunciarsi sulla richiesta dell’Antitrust italiano di avocare a sé il caso. Sarà comunicata il 29 aprile la decisione dell’esecutivo Ue, che non viene in alcun modo pregiudicata dall’apertura dell’indagine approfondita sulla fusione.