Roma – La riunione di ieri del Consiglio Giustizia e Affari interni (Gai) non ha sortito quel passo avanti decisivo verso un sistema comune di sicurezza per l’Unione europea, ma qualcosa si muove e il percorso prosegue anche se a piccoli passi. Tra questi, a livello nazionale, si registra il decreto approvato oggi dal governo per istituire la banca dati nazionale del Dna, un provvedimento che contempla anche l’attuazione di due decisioni del Consiglio Gai per il potenziamento della cooperazione transfrontaliera nella lotta al terrorismo.
La Banca dati del Dna sarà collocata presso il dipartimento Pubblica sicurezza del ministero degli Interni, mentre il Laboratorio centrale sarà istituito presso il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia.
Il decreto prevede disposizioni per la consultazione della Banca dati per finalità di cooperazione transfrontaliera di polizia, regolando lo scambio di informazioni e la protezione dei dati personali, trasmessi o ricevuti, e prevedendo verifiche sulla qualità dei dati stessi e sulla liceità del loro trattamento.