Roma – I lampedusani sono “cittadini europei che hanno mostrato agli altri cittadini europei come si fa” ad accogliere i migranti. È questa la definizione che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dà degli abitanti dell’Isola che considera “la porta d’Europa”. Dunque l’Ue dovrebbe riconoscere loro una ricompensa, ritiene il premier, come la concessione dello status di Zona franca a Lampedusa. “C’è una richiesta presentata da anni”, ha ricordato Renzi visitando l’Isola, ed è “opportuno che l’Ue pensi di concederla, sarebbe una restituzione”.
Nel giorno del “compleanno dell’Unione europea” – il 25 marzo è la data in cui, nel 1957, furono firmati i Trattati di Roma costitutivi dell’allora Comunità europea – il premier si recato “nel cuore dell’Europa” per dire all’Ue che Lampedusa “non è una periferia lontana dagli occhi”, ma un luogo dove un’intera comunità ha “mostrato come si fa a essere umani” di fronte a flussi migratori di portata storica.
In attesa che l’Europa mostri verso i lampedusani la riconoscenza invocata dal premier, è lui stesso a mostrarne. In prima persona, suggerendo a turisti di esplorare la bellezza dell’Isola e del suo mare, e da parte del governo, con la promessa di “una mano alla comunità di Lampedusa”, che vuol dire maggiori trasferimenti al Comune da parte dello Stato.