Bruxelles – Cambiamento climatico, inquinamento e sconfinamento dello sviluppo umano sono una minaccia crescente alla stabilità sul lungo termine e alla salute delle foreste europee. Lo stabilisce un rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente (Aea) pubblicato lunedì 21 marzo, in occasione della giornata internazionale dedicata alle foreste.
Il documento contiene una serie di raccomandazioni per una gestione sostenibile delle foreste, “necessaria per assicurare che questa preziosa risorsa verde ci sia ancora per le future generazioni”. Nel report si legge che il 30% delle foreste italiane fa parte della rete di aree protette comunitarie di Natura 2000, un dato al di sopra della media Ue, che si ferma a quota 23%. Nel complesso però i polmoni verdi europei non godono di buona salute, visto che solo un quarto delle specie e il 15% degli habitat di interesse europeo, fra 2007 e 2012, erano in uno “stato di conservazione favorevole”.
Dal 1990 i boschi europei hanno aumentato la propria area del 10%, e in Italia le foreste coprono circa il 30% del territorio, permettendo al nostro Paese di piazzarsi al 21° posto sui 38 Paesi elencati del Vecchio Continente. In Europa il record delle superfici coperte da foreste tocca alla Svezia, con 28 milioni di ettari, che insieme ad altri cinque Paesi conta il 70% dei polmoni verdi del continente: Finlandia (22 milioni ettari), Spagna (18 milioni ettari), Francia (17 milioni di ettari), Norvegia e Turchia (entrambe 12 milioni di ettari).