Bruxelles – “Sono sotto pressione e non so più cosa fare, sono ricercato ovunque, non mi sento più al sicuro e se la cosa continua rischio di finire in cella insieme a lui”, ovvero a Salah Abdeslam. Sono le parole lasciate sul suo computer a mò di testamento da Ibrahim El Bakraoui, il kamikaze che si è fatto esplodere all’aeroporto di Bruxelles. Lo ha dichiarato nella conferenza stampa il portavoce della procura federale che ha raccontato che il computer di Ibrahim El Bakraoui è stato trovato in un cassonetto dell’immondizia nella strada dove è stato scoperto il covo dei terroristi.
La polizia ha scoperto il nascondiglio grazie a un tassista che ha raccontato alla polizia di aver caricato in auto 3 persone prima degli attentati nel quartiere di Schaerbeek. La polizia facendo una perquisizione in uno degli appartamenti del palazzo segnalato dal tassista ha trovato 15 chili di esplosivo, 150 litri di acetone, 30 litri di acqua ossigenata, detonatori e una valigia piena di colla e materiale per confezionare esplosivi.