Bruxelles – La Francia fa pressione sul Parlamento europeo perché approvi la direttiva sul Pnr, il Passanger Name Record, il sistema di scambio di informazioni tra gli Stati sui passeggeri delle compagnie aeree. Il premier Manuel Valls parlando alla Commissione europea il giorno dopo gli attentati di Bruxelles ha invitato l’Assemblea comunitaria ad “assumersi le proprie responsabilità” approvandolo nel mese di aprile, e ad “essere all’altezza delle esigenze della popolazione che il Parlamento rappresenta”. Per Valls il Pnr “è uno strumento utile e un simbolo”. Uno strumento “utile alla lotta contro il terrorismo per identificare le persone pericolose”, di cui “abbiamo bisogno per meglio sorvegliare quelli che devono essere sorvegliati”, che “se fosse esistito già forse ci avrebbe permesso di intercettarne alcuni”. Ma è anche un simbolo con il quale l’Aula di Strasburgo “deve mostrare pienamente il suo impegno nella lotta al terrorismo”.
Il premier francese ha ricordato che “non si tratta di una questione di un giorno o di qualche settimana”, ma di anni, e già nel 2012 “quando ero ministro dell’interno avevo chiesto al Parlamento di avanzare su questa proposta”, che invece è bloccata da anni.
La direttiva sul Pnr è stata molto osteggiata dagli eurodeputati preoccupati per la protezione della privacy dei cittadini. L’ultima intesa raggiunta dai ministri dell’Interno al Consiglio Ue a dicembre prevede la possibilità per le polizie di avere accesso in chiaro per sei mesi a tutti i dati anagrafici dei passeggeri che le compagnie aeree saranno obbligati a tenere archiviati. Passati i sei mesi i dati saranno ancora disponibili per 4 anni ma attraverso una procedura più complessa e solo in caso di alcuni reati specifici.