Bruxelles – Potrebbe essere Patricia Rizzo, una funzionaria italiana della Commissione europea, la possibile vittima italiana degli attentati di Bruxelles. Da ieri la donna risulta tra i dispersi e i familiari hanno lanciato sui social network un avviso di ricerca chiedendo a chiunque ne abbia notizie di farsi vivo. Poche ore fa, dopo notizie rassicuranti secondo cui la donna sarebbe stata ferita all’ospdeale, il cugino della donna, ha confermato sul suo profilo Facebook: “Siamo sempre sul posto ma non sappiamo ancora se è all’ospedale di Neder…incrociamo le dita e ci crediamo! Aspettiamo”.
Con il passare delle ore comincia quindi ad apparire sempre più concreta la possibilità che tra le vittime degli attentati di Bruxelles ci sia anche un’italiana. “Il presidente del Consiglio ci ha informato che c’è una verifica in corso su una possibile vittima italiana”, ha fatto sapere da Roma Maurizio Lupi, mentre dall’ambasciata italiana a Bruxelles confermano che “sono in corso le procedure di identificazione”.
“I familiari sono con il console a Bruxelles”, ha riferito Lupi, secondo cui la possibile vittima “era una donna che prendeva normalmente la metropolitana e dovrebbe essere tra le vittime della metro”, ma sono in corso le procedure di riconoscimento perché “la violenza dell’esplosione ha reso le vittime irriconoscibili”.
Fino a ieri si era parlato soltanto di feriti lievi di nazionalità italiana tra le vittime degli attacchi. Ma l’ambasciata aveva specificato che ancora non era possibile avere informazioni precise perché le autorità belghe non avevano ancora chiaro il quadro della situazione e le procedure di identificazione erano in corso.
La Commissione europea ha confermato che ci sono tre suoi funzionari all’ospedale per ferite legate agli attentati, ma ha spiegato di non avere potuto verificare lo stato di salute delle persone che risultavano in vacanza. Proprio tra queste potrebbe rientrare Patricia Rizzo. Tutte le 252 persone che lavorano per la Commissione e che erano in viaggio di lavoro (e quindi possono essere transitate dall’aeroporto) sono state contattate e non sono state coinvolte, ha spiegato la Commissione.
La prima delle 31 vittime accertate fino a questo momento alla quale è stato dato un nome certo è una donna peruviana di 36 anni, Adelma Tapia Ruiz, sposata con un uomo belga con il quale era ieri era all’aeroporto di Zaventem insieme alle figlie, gemelle di quattro anni. Marito e bambine sono vivi, anche se una delle piccole è stata ferita, sembra leggermente.
All’appello manca anche un uomo di nazionalità britannica, David Dixon, del quale si sono perse le tracce ieri, mentre andava al lavoro.