Un processo difficile
Salah Abdeslam sarà sicuramente estradato in Francia: i crimini dei quali è accusato sono avvenuti lì, ed è lì che dovrà affrontare la giustizia – quindi difficilmente il Belgio potrà accogliere la richiesta di non estradizione. Da parte sua, la Francia dovrà dimostrare che il sentimento di rabbia popolare non influenza la correttezza e l’equanimità del suo sistema giudiziario, e che le accuse di detenzione a condizioni umane inaccettabili per chi è arrestato di terrorismo sono infondate, ammonisce il Guardian.
Sven Mary, chi è costui?
L’avvocato di Salah Abdeslam, il super-ricercato ‘cervello’ degli attentati del 13 novembre a Parigi che sono costati la vita a 130 persone e ne hanno ferite a decine. Come ricorda Le Monde, Mary non è nuovo alla difesa di personaggi scomodi: fra i suoi clienti storici, il famigerato Michel Lelièvre, complice e ‘aiutante’ di Marc Dutroux, e Fouad Belkacem, leader di Sharia4Belgium.
Il punto sul 13 novembre
Un recap di Libération su cosa sappiamo ad oggi degli attentati del 13 novembre: protagonisti, luoghi e modalità degli attacchi, dopo l’arresto di Salah Abdevlam a Molenbeek, Bruxelles.
Nuove regole, vecchie abitudini
La rotta Izmir (Turchia) – Grecia rimane una fra le più battute dai migranti, nonostante l’entrata in vigore delle nuove regole previste dall’accordo fra l’Unione Europea e la Turchia, come sottolinea il Guardian: la necessità di scappare dagli orrori siriani rimane più forte di qualsiasi paura delle regole di respingimento appena approvate.
Vecchie regole, nuovi limiti
Il corrispondente a Istanbul di Der Spiegel è stato costretto a lasciare la Turchia dopo che il governo ha deciso di non rinnovare le sue credenziali di giornalista: secondo Hasnain Kazim, in Turchia da 3 anni, è anche stato avvisato del fatto che “molto probabilmente” sarebbe potuto essere accusato di ‘sostenere un’organizzazione terroristica’ o di ‘aver insultato il presidente,’ accuse solitamente rivolte ai giornalisti turchi (come abbiamo avuto modo di vedere, purtroppo). Kazim e la sua famiglia sono stati scortati fino all’aeroporto da un diplomatico tedesco, in misura cautelare: libertà di stampa, where are you?
Problemi diversi, risposta unitaria?
Secondo Sabino Cassese sul Corriere, “l’adeguatezza delle istituzioni e delle loro politiche va misurata con la gravità dei problemi che esse debbono risolvere.” Quindi le risposte alle questioni poste da migranti, profughi e da coloro che arrivano in Europa ma solo come ‘passaggio intermedio’ devono essere date allo stesso momento e con un fronte unico, senza spaccature interne – e questo, ammette Cassese, è purtroppo tanto necessario quanto difficile.
Un ‘legale’ traffico d’armi
A causa di un vuoto legislativo nel diritto UE, in Europa è possibile acquistare legalmente, ad esempio attraverso alcuni siti web, delle vere armi, spesso provenienti da Paesi ex comunisti, che “possono sparare solo a salve”. Peccato che bastino conoscenze basilari per trasformarle in vere e proprie armi: la Direttiva deve assolutamente essere cambiata, e questa inchiesta di El Mundo (parte della EIC, European Investigative Collaboration), è un’ulteriore prova dell’urgenza di tale cambiamento.
A cura di Sarah Tuggey