Bruxelles – E’ cominciata una nuova era per Cuba e le sue relazioni internazionali. E l’Unione europea è stata un apripista negli ultimi anni.
Rappresentanti dell’Unione europea (che ha una sua rappresentanza diplomatica nell’Isola) e degli Stati Uniti si sono affollati sull’isola in questi ultimi giorni assieme ai Rolling Stones, che il 25 marzo faranno risuonare per le strade dell’Avana la loro musica rock (un genere bandito nei decenni passati dai circuiti culturali ufficiali). Insomma una situazione ben diversa rispetto ai quasi 55 anni di isolamento diplomatico passati dal Paese. E dopo 88 anni, e soprattutto per la prima volta dopo la rivoluzione del 1959, un presidente Usa si è recato a Cuba, segnando il definitivo disgelo tra Washington e l’Avana iniziato 15 mesi fa con l’annuncio della ripresa dei rapporti diplomatici e della riapertura ad agosto dell’ambasciata Usa.
Per quel che riguarda l’Unione europea, da tempo le relazioni del Paese con gli Stati membri hanno intrapreso un percorso di evoluzione, soprattutto nel settore umanitario dove le iniziative comunitarie hanno raggiunto una notevole portata. Ma è nel 2014 che si è compiuto un passo determinante: il 10 Febbraio sono state approvate dal Foreign Affairs Council le direttive di negoziato che hanno dato avvio, nell’aprile dello stesso anno, alle discussioni per il raggiungimento di un accordo bilaterale sul dialogo politico e la cooperazione. Dopo sette round negoziali, nei quali le parti hanno discusso delle loro relazioni bilaterali, di questioni regionali e di argomenti globali di interesse per entrambe (come la questione dei migranti e del terrorismo internazionale) cercando di definire potenziali aree di cooperazione, nel marzo del 2016 si è giunti alle conclusioni. Il testo dell’accordo Pdca (Political dialogue and cooperation agreement) è stato siglato l’11 marzo, alla presenza dell’alto rappresentante Federica Mogherini. Il Pdca contribuirà a migliorare le relazioni Ue-Cuba nel processo di modernizzazione dell’economia e della società cubana, promuovendo il dialogo e la cooperazione per favorire uno sviluppo sostenibile, la democrazia e i diritti umani e trovando soluzioni comuni alle sfide globali, il tutto all’insegna della promozione dei valori e degli interessi europei. Le due parti lavoreranno ora, con i rispettivi soggetti interessati e attraverso i loro corrispondenti processi interni, per assicurare una rapida firma e ratifica. Una volta concluso l’iter, il Pdca diventerà lo strumento per la definizione delle relazioni esterne dell’Ue con Cuba, superando la “Posizione comune” del 2006.
Già nel 2000 Cuba era stata ammessa al gruppo Acp (Africa, Caraibi, Pacifico) formato dai Paesi in via di sviluppo che partecipano al sistema di partenariato e cooperazione con l’Unione europea, anche se la Convenzione di Cotonou dello stesso anno non era stata firmata dall’isola. Ma la situazione critica in tema di diritti umani nel Paese caraibico aveva portato il Consiglio dell’Unione europea, alla fine del 2006, ad assumere la “Posizione comune europea su Cuba”, nella quale si specificava che gli obiettivi dell’Ue nelle sue relazioni con l’isola erano basati sull’incoraggiamento del processo di transizione verso una democrazia pluralista nonché sul miglioramento dello standard di vita dei cubani. La cooperazione bilaterale per lo sviluppo era stata poi ripresa nel 2008 e da questa data al 2014 l’Unione si è impegnata con circa 90 milioni di euro nei settori della sicurezza alimentare, dell’ambiente e del cambiamento climatico (con particolare attenzione al problema degli uragani e delle calamità naturali), dell’energia, della cultura e del sostegno alle capacità di modernizzazione e di gestione economica e sociale.
I rapporti tra Cuba e l’Unione si sono avviati su una strada di maggiore cooperazione anche perché l’Ue è il principale partner di esportazione di Cuba e il secondo partner commerciale, dopo il Venezuela. Per avere una idea delle cifre, nel 2015 Cuba ha esportato nell’Ue beni per un importo complessivo di 540 milioni di euro. A riguardo il Pdca mira principalmente a creare un ambiente più prevedibile e trasparente per gli operatori economici e per aumentare la capacità di questi nella produzione e nel commercio. L’Ue è anche il più grande investitore straniero del Paese, soprattutto per quel che riguarda il turismo, l’edilizia e le industrie agro-alimentari. Cuba partecipa ai programmi regionali dell’Unione per lo scambio di studenti (ad esempio Erasmus Mundus), alla cooperazione in materia di droga e alle politiche rivolte all’ambiente e ai cambiamenti climatici. Per il periodo 2014-2020, 50 milioni di euro, compresi nello Strumento dell’Ue di cooperazione allo sviluppo, sono stati stanziati per promuovere un’agricoltura sostenibile e la sicurezza alimentare, la protezione dell’ambiente il sostegno alla modernizzazione economica e sociale.
Per quanto il viaggio di Barack Obama sia “una opportunità storica per definire nuovi accordi
commerciali, costruire nuovi legami”, come lui stesso ha dichiarato, sul piano pratico le cose cambieranno lentamente. Il segretario al commercio americano, Penny Sue Pritzker, ha affermato che sarà difficile eliminare in tempi brevi l’embargo commerciale, economico e finanziario contro Cuba imposto dagli Usa all’indomani della rivoluzione castrista. Dal 1989, anno in cui lo scioglimento del Comecon aveva determinato per l’isola la perdita di quello che era il suo unico collegamento internazionale, solo ora Cuba riapre pienamente le sue relazioni estere, mentre sta portando avanti un processo di riforme, come indicato nelle Lineamientos, linee guida del governo cubano per la politica economica e sociale.