Bruxelles – L’impellenza, è vero, è chiudere l’intesa con la Turchia ma “sia chiaro che l’accordo, se ci sarà, farà da precedente”. A sostenerlo è il premier italiano, Matteo Renzi, a Bruxelles per partecipare al Consiglio europeo in cui si spera di chiudere l’intesa con Ankara per bloccare il flusso di migranti in arrivo attraverso l’Egeo. Per l’Italia “non ci sono invasioni alle porte come dice qualcuno” ma i flussi dai Paesi del Mediterraneo sono rilevanti “170mila nel 2014, 150mila nel 2015” ricorda Renzi, secondo cui “se ci saranno, come noi pensiamo, questi arrivi, le regole che sono valide per la Turchia dovranno essere valide anche per gli altri Paesi da cui ci attendiamo flussi”.
Secondo Renzi “l’Europa non può permettersi di non fare un accordo” ma è importante che questo “rispetti i valori costitutivi dell’Unione europea”. Sull’intesa, ammette il premier, ancora “ci sono dei problemi”, come la resistenza di Cipro, “ma stiamo cercando di risolverli”. Intanto però un “piccolo passo avanti” è stato fatto: “Per tanto tempo l’Italia è stata sola nel chiedere un approccio europeo sull’immigrazione, ora finalmente questo tema è riconosciuto come un tema da affrontare a livello europeo da parte di tutti”.
Ora che il principio è condiviso qual è il prossimo step? “Quella che diciamo da due anni”, ripete il premier: “Investire alla radice, andare in Africa come Ue, creare occasioni, progetti di cooperazione internazionale gestiti dall’Unione europea, aprire centri di rimpatrio gestiti dall’Ue e avere finalmente una strategia di politica unitaria”. Non è un caso, sottolinea il premier, che in questo campo l’Italia sia tornata ad investire dopo essere stata fanalino di coda nella cooperazione internazionale. “Il governo – ricorda – è stato tre volte in Africa negli ultimi mesi, il presidente della Repubblica è in Camerun, tutti noi stiamo dando la priorità a questo e bisogna che lo faccia anche l’Ue”. Bisogna, insiste Renzi, “fare si che ci siano i soldi perché l’Africa possa svilupparsi, crescere e quindi anche ridurre traffico illegale di uomini”.