Bruxelles – Lo Youth economic summit (Yes) approda anche a Londra e Bruxelles. Ieri l’inaugurazione dello Yes Eu, con sede nella capitale belga. Questa associazione rappresenta una thinking community tutta italiana e under 35, uno spazio di incontro tra giovani provenienti da diversi ambiti professionali che insieme cercano di sviluppare progetti e ideare soluzioni concrete in riferimento alla realtà italiana.
Questo gruppo, che si definisce un “incubatore” di soluzioni, lavora per raccogliere le eccellenze italiane e per creare un luogo fisico dove questi giovani possano incontrarsi, discutere, condividere esperienze e progetti di vita. Il confronto è l’elemento centrale e i temi toccati sono vari, come università e lavoro, start-up e capitale umano. Lo scopo è creare nuove soluzioni ma non solo: il summit (che si terrà a Roma dall’1 al 3 Luglio 2016 per la sua seconda edizione) rappresenta l’occasione per portare all’attenzione degli esponenti del mondo economico, dei leader politici, delle istituzioni e dell’opinione pubblica il punto di vista dei giovani professionisti italiani sullo sviluppo e sul futuro dell’Italia. Nonché per mostrare le capacità e la competenza dei giovani del nostro Paese, tanto nella ricerca quanto nell’impresa. “Ci piace definirci un do-tank anziché un think-tank” ha affermato Giovanni Bastianelli, presidente della neonata sede di Bruxelles, durante l’inaugurazione. L’imperativo è creare progetti concreti che possano essere realizzati e messi in pratica. “Il nostro è un ruolo di facilitatori” ha aggiunto, in quanto Yes crea una rete di sviluppo per i progetti che sono sfociati dal brainstorming degli incontri da loro organizzati.
La volontà di ampliarsi anche alle capitali della Gran Bretagna e del Belgio è nata durante il primo summit che si è tenuto a Roma lo scorso anno. Sui 50 ragazzi selezionati circa il 30-40% non risiedeva più in Italia, ma aveva abbandonato il Paese in cerca di nuove opportunità. E la maggior parte di questi aveva messo radici a Bruxelles e Londra. Senza dimenticare che queste città hanno il vantaggio di rappresentare, rispettivamente, lo spazio europeo per antonomasia grazie alla presenza delle istituzioni Ue e lo spazio economico-finanziario legato alla City. La nascita delle due nuove sedi è connessa al proposito di non disperdere i “cervelli” in fuga dall’Italia. Secondo Antimo Farid Mire, presidente della sezione di Londra, il loro lavoro di scouting è fondamentale proprio all’estero, dove le brillanti menti italiane schivano più che mai la comunità della propria Nazione. “La parola chiave è coesione generazionale” ha dichiarato il presidente della sezione italiana Roberto Miscioscia. Questi ha spiegato come tutto sia nato dall’idea, un anno fa, di far emergere a Roma uno spazio di networking, dove il valore primo fosse la generazione in sé, dove si potesse “mettere via la casacca” e lavorare a favore della realtà dei giovani ma anche a favore della realtà italiana.
Ieri all’inaugurazione era presente anche il giovane eurodeputato del Pd Brando Benifei, che aveva partecipato al summit Yes dello scorso anno, e che Forbes ha inserito, insieme ad altri due partecipanti, tra i 30 giovani al di sotto dei 30 anni più influenti in Europa. Nel prossimo summit di Luglio, che raccoglierà 50 nuove eccellenze made in Italy, i temi di confronto saranno più che mai legati alla nostra terra: si parlerà di efficienza energetica, mobilità urbana, food, turismo digitale e infine di lusso e design italiano. Il tutto da ripensare e creare in chiave “young”.