Bruxelles – L’uomo ucciso dalla polizia belga ieri durante la sparatoria in un appartamento di Forest a Bruxelles era un algerino di 35 anni, Mohammed Belkaid, all’apparenza un semplice immigrato irregolare con un unico precedente penale per furto semplice, ma in realtà uno dei sospetti della strage di Parigi del 13 novembre. Allora era stato identificato grazie a una falsa carta di identità, con il nome di Samir Bouzid, ritrovata sui luoghi degli attentati. Le altre due persone che erano con lui nella casa sarebbero invece ancora in fuga anche se nella notte sono stati fermati, e rilasciati dopo poche ore, due sospetti. Nell’appartamento sarebbero stati trovati un kalashnikov con 11 caricatori e diverse altre munizioni, in libro sul salafismo e una bandiera dell’Isis, ma nessun esplosivo. La procura federale belga, in una conferenza stampa con il portavoce Eric Van Der Sypt, ha fatto un po’ di chiarezza sui fatti di ieri leggendo questa mattina un comunicato senza però permettere ai giornalisti di fare domande. “Riveleremo solo informazioni che non possono nuocere all’inchiesta tuttora in corso”, ha spiegato il portavoce.
Secondo la ricostruzione della procura ieri la perquisizione nell’appartamento di Forest è iniziata intorno alle 14:15 ad opera di 6 poliziotti di cui 2 francesi, uno dei quali donna. Questo perché l’inchiesta, nel quadro degli attentati di Parigi del 13 novembre, è condotta in cooperazione tra le procure di entrambi i Paesi, afferma il comunicato. Quando gli agenti hanno aperto la porta da dentro almeno due persone armate di pistola e kalashnikov hanno aperto il fuoco ferendo 3 poliziotti (tra i quali la donna). Un quarto è rimasto ferito nelle sparatorie successive.
Il presunto terrorista è stato ucciso da un cecchino delle forze speciali intervenute in seguito sul posto, ma degli altri due uomini presenti nell’appartamento si è persa traccia. Intorno alle 20:50 una persona è stata portata all’ospedale di Hal con una gamba rotta, i medici si sono insospettiti e hanno chiamato la polizia che lo ha fermato per interrogarlo. La persona che lo aveva accompagnato invece è fuggita non appena sono arrivate le forze del’ordine. Un altro sospetto è stato fermato nelle ulteriori perquisizioni che si sono svolte nella serata di ieri in un appartamento nella zona di quello in cui è avvenuta la sparatoria. Il controllo era partito dopo che in un garage del palazzo erano stati trovati due caricatori di kalashnikov e un vestito nero. Tutti e due però sono stati rilasciati nel pomeriggio di oggi “senza essere stati inquisiti”.