Bruxelles – Lo spettacolo che da alcune settimane va in scena a Idomeni, il campo nato al confine tra Grecia e Macedonia dopo la chiusura della rotta balcanica “non onora il mondo civilizzato, non onora l’Europa” e mostra che “tutti i nostri valori sono in pericolo”. Non usa mezzi termini il commissario europeo all’immigrazione, Dimitris Avramopoulos, dopo avere visto di persona la “situazione tragica” delle ormai 14mila persone ammassate in mezzo al fango in Grecia nella speranza di riuscire a proseguire il viaggio verso il nord Europa. “Da qui, da Idomeni voglio mandare un messaggio a tutta l’Europa: è per tutti il momento di mostrare solidarietà e responsabilità i due principi base attorno a cui il progetto europeo è costruito”, chiede Avramopoulos alle capitali Ue. “Costruire muri – insiste – non è la soluzione, dobbiamo lavorare insieme, Stati membri dell’Ue ma anche Paesi vicini per risolvere questa questione nel modo migliore nel pieno rispetto di tutti quelli che sono qui scappando da persecuzioni, dittature e terrorismo”.
Per prima cosa le capitali, chiede il commissario, devono “lavorare immediatamente” per mettere in atto il sistema di relocation che “tutti insieme abbiamo adottato”. Il nostro obiettivo, ricorda Avramopoulos, “è essere nella posizione di ricollocare 6mila persone al mese e lavoriamo duramente per raggiungero”. Poi occorrono “progressi nel campo della cooperazione con la Turchia, uno dei principali attori della regione” per “fermare i flussi, lottare in modo efficace contro i tratticanti e creare vie di acesso legale per chi ha diritto alla nostra protezione”. Ma “voglio chiarire ancora una volta – sottolinea Avramopoulos – che tutti quelli che hanno diritto alla protezione internazionale l’avranno”.
Poi un appello rivolto direttamente ai migranti. “La situazione qui è tragica – ammette il commissario – ma tutte queste persone devono capire che devono ascoltare le autorità e seguire vie legali per raggiungere i loro obiettivi e raggiungere un giorno un posto sicuro”. A pochi chilometri da Idomeni, ricorda Avramopoulos, “ci sono campi organizzati dove le autorità fanno del loro meglio per dare supporto a queste persone in modo molto dignitoso”. Insomma a “tutte le famiglie qui a Idomeni” il commissario chiede: “Ascoltate i consigli che vi danno le autorità europee e greche, non credete in quello che vi offrono i trafficanti, vi sfruttano”. Poi un messaggio agli irregolari: “Devono sapere che saranno rimandati a casa, è molto chiaro e chi viene in Europa deve rispettare le leggi dell’Europa”.