Bruxelles – Il semaforo alimentare introdotto in Gran Bretagna sta colpendo le esportazioni italiane, e non solo quelle italiane, che vengono penalizzate da questo sistema voluto nel 2013 da Londra. Lo afferma uno studio dell’istituto di ricerca Nomisma, su dati Nielsen Uk, che parla di riduzione delle quote di mercato nel periodo 2013/2015 del 14% per il prosciutto di Parma, dell’8% per il formaggio Brie e dell’11% per il parmigiano reggiano. Il semaforo inoltre “è in contraddizione con una scelta strategica europea, che è quella di spingere sulla qualità dell’agroalimentare rafforzando Dop e Igp”, ha sottolineato il ministro italiano Maurizio Martina che, in maniera piuttosto irrituale, ha presentato lo studio durante in una conferenza nella sala stampa italiana del Consiglio Ue insieme ai presidenti di Federalimentare e Coldiretti.
L’Italia da tempo conduce una battaglia a Bruxelles per fare si che l’Unione europea intervenga per bloccare questo sistema di etichettatura aggiuntiva che prende in considerazione soli la percentuale di grassi, zuccheri e sali nei prodotti e segnala il livello di ‘pericolo’ per la salute marchiando con i colori verde, giallo o rosso. Il sistema è stato introdotto su base volontaria ma lo studio afferma che è stato adottato dal 98% dei supermercati, e viene ritenuto un grosso problema per la nostra industria.
“Se vedo che un litro latte inglese ha il bollino rosso e la soda light con dolcificante il verde mi faccio domande”, ha affermato Martina, il quale ha chiesto di inserire la questione tra i punti della discussione del Consiglio Ue Agricoltura. “Portogallo, Spagna, Romania, Slovenia, Cipro e Grecia hanno appoggiato la nostra richiesta e sul tema c’è una certa sensibilità da parte dei francesi”, ha spiegato il ministro secondo cui si tratta “di un tema europeo e non italiano”.
Luigi Scordamaglia, il presidente di Federalimentare, l’organizzazione che ha commissionato lo studio, ha sottolineato che “il fatto che nel sistema britannico Parmigiano e olio di oliva vengano segnalati come elementi potenzialmente dannosi per la salute umana mi fa pensare che ci sia qualcosa di non molto approfondito in questo sistema, per non dire peggio”. Nello studio, ha continuato, “non sono stati inseriti solo prodotti italiani, ma anche il francese Brie, proprio perché volevamo dimostrare che non si tratta di una questione importante solo per il nostro Paese”. Il presidente di Feredalimentare ha sollecitato perciò l’intervento di Bruxelles per “evitare che in maniera imitativa il semaforo venga adottato da altri Paesi”.
Il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha parlato di “un danno alle produzioni più tipiche del Made in Italy che l’Unione Europea sta ingiustamente tollerando sotto la pressione del referendum di giugno in Gran Bretagna a favore delle quale si assiste ad un crescendo di concessioni”.