Milano – Se le frontiere fisiche tra i Paesi dell’Unione Europea sono nell’occhio del ciclone e l’importanza geopolitica delle fonti e della distribuzione Oil&Gas genera crisi umanitarie, i lavori per sviluppare il mercato futuro dell’energia elettrica sono in pieno svolgimento e godono di ottima salute.
Lo sviluppo dell’energia rinnovabile, focalizzato su eolico, solare, stoccaggio, i nuovi concetti di autoproduzione ed autoconsumo, e la velocità della tecnologia, richiedono un cambio di paradigma a tutto il sistema produttivo e distributivo tradizionale.
L’attuale mercato in Europa si presenta con 42 gestori di Trasmissione (TSO) e 2.600 Distributori locali (DSO) e percentuali differenti di utilizzo delle energie rinnovabili. In ogni Paese, la pianificazione e le piattaforme tecnologiche sono diverse: la cooperazione, l’integrazione e la definizione di protocolli standard di produzione, l’armonizzazione dei sistemi di misurazione, la stabilità e la resilienza dei sistemi, la flessibilità e la trasparenza sono i punti chiave sui quali la Commissione, i Regulators nazionali e gli operatori stanno già lavorando. Se i due ruoli – gestori della produzione (TSO) e distributori (DSO) – non sono in competizione, solo un lavoro di evoluzione coordinata e di interoperabilità delle reti può garantire la corretta distribuzione e l’efficienza.
Trasparenza, neutralità ed indipendenza dagli interessi di mercato sembrano essere le parole chiave per il ridisegno del ruolo dei Distributori locali.
“Il compito della Commissione europea – dice Manuel Sánchez Jiménez, Commissione Europea (Dg Energy)- è di facilitare un mercato attivo e neutrale, con più innovazione ed integrazione tra mercato retail e mercato wholesale entro il 2030” durante il Convegno “L’evoluzione del ruolo del distributore elettrico tra sviluppo del mercato e nuove tecnologie” organizzato da Utilitaria con Pöyry.
Elementi chiave – prosegue Sánchez Jiménez – sono un approccio che metta al centro il consumatore, l’incoraggiamento della flessibilità locale, la comparazione delle tariffe, la corretta pianificazione dei fabbisogni e delle forniture, la trasformazione del network tradizionale in uno smart grid.
“Sono cambiati gli assetti del settore elettrico, la generazione distribuita e il concetto di efficienza energetica, ed è nato il consumer empowerment” conclude – Fabio Bulgarelli Direttore Generale Utilitalia.
Dal confronto internazionale, emergono alcuni dati interessanti: nei Paesi Nord Europei – oggi UK e Germania, ma presto anche Francia, Austria, Svizzera e Spagna – l’energy storage garantisce uno sviluppo massivo di risorse decentralizzate, che fornisce servizi differenti all’interno del sistema dei servizi elettrici e i cui investimenti si ripagano in metà del tempo (600.000$ per MW) dice Luca Pellizzari General Manager – Emea Energy Solution Nec Italia S.p.A. e in tutti i Paesi europei le fonti rinnovabili hanno ormai una copertura dei fabbisogni che supera le due cifre.
“La qualità complessiva del servizio finale al consumatore però – aggiunge Luigi De Francisci Direttore Affari Regolatori di Terna – deve essere garantita da piani di sviluppo delle reti ben pianificati e coordinati, poiché legata alla resilienza delle reti elettriche”.
Secondo Paolo Marino, Director di Pöyry Management Consulting, “i nuovi paradigmi implicheranno forti investimenti in nuove tecnologie, in particolare per abilitare la flessibilità di fornitura. La rete sarà al servizio di un modello decentrato, dove i soggetti non regolati saranno fondamentali per fornire flessibilità”.
In sintesi: il confronto è vivace e collaborativo, la road map è in costruzione…rimane aperta per chi scrive una domanda : Quali vantaggi concreti e misurabili dobbiamo attenderci come consumatori finali nel 2030?