Bruxelles – Il movimento indipendentista Sinn Féin chiederà il voto per una riunificazione irlandese se nel referendum del 23 giugno, sulla permanenza del Regno Unito nel’Ue, dovesse vincere la Brexit. “Il posto dell’Irlanda, nord e sud, è in Europa”, ha dichiarato Martin McGuinness, vicepremier del governo dell’Irlanda del Nord. Secondo numero due del governo e membro dello Sinn Féin, la Brexit sarebbe contro la volontà del popolo irlandese e porterebbe “uno sviluppo così negativo”, che “rappresenterebbe un elemento rivoluzionario politicamente ed economicamente”.
Gli Unionisti democratici, il principale partito del fragile governo di larghe intese nel Paese, governo sono l’unico grande partito nell’Irlanda del Nord che sta facendo una campagna a favore della Brexit per il referendum di giugno. Mentre Sinn Féin, gli Unionisti dell’Ulster e il partito (nazionalista) Socialdemocratico e laburista (Sdlp) si battono per rimanere all’interno dell’Ue. Il voto della Gran Bretagna per lasciare l’Unione europea potrebbe avere enormi implicazioni per l’intera isola d’Irlanda e, basandosi sulle previsioni, secondo il vicepremier sarebbe in contrasto con la volontà democratica del popolo irlandese: “Se ci sarà un voto in Gran Bretagna per lasciare l’Ue, vi sarà la necessità indispensabile da un punto vista democratico di fornire ai cittadini irlandesi il diritto di voto in un sondaggio di confine per porre fine alla separazione e mantenere un ruolo in Europa”.
McGuinness ha precisato che l’accordo del Venerdì santo del 1998, concluso nel periodo del Conflitto nordirlandese, prevede la possibilità di un sondaggio di confine. Ed ha inoltre dichiarato di aver già preso contatti con il segretario di Stato del suo Paese, Theresa Villiers, in modo che il governo britannico assicuri “un fermo impegno per un sondaggio di confine immediato nel caso in cui la Gran Bretagna voti per lasciare l’Unione Europea”.