Roma – Sulla gestione dei flussi migratori ci sono alcuni Paesi dell’Ue che “voltano le spalle e non vogliono accettare il principio della suddivisione degli oneri”. Di fronte a ciò, la presidente della Camera, Laura Boldrini, ritiene che “L’Unione europea abbia la responsabilità di riconsiderare certe posizioni e di essere più esigente con gli Stati membri, mettendo in atto un sistema di condizionalità rispetto all’erogazione dei Fondi strutturali”.
Boldrini ricalca la posizione già espressa dal premier Matteo Renzi in sede di Consiglio europeo. A suo avviso è necessario stabilire che “chi non rispetta gli impegni presi” sulla redistribuzione dei richiedenti asilo “non potrà avere accesso ai fondi come se rispettasse le regole europee”.
Secondo la terza carica dello Stato, di fronte a “un flusso migratorio essenzialmente di richiedenti asilo, cioè persone che fuggono da guerre, da violazioni dei diritti umani, gli Stati europei hanno un obbligo a dare asilo” perché si tratta di “un diritto fondante dell’Ue”. Invece, a “onorare questo impegno sono in pochi”, sottolinea Boldrini elencando “la Grecia, che è il Paese più esposto agli arrivi, l’Italia, ma anche la Germania e la Svezia”, ovvero le mete più ambite per i rifugiati e dunque investite da un numero elevato di richieste di asilo.
“Non è possibile che questa responsabilità” di fornire protezione internazionale “si risolva sulle spalle di quattro o cinque Paesi”. Per questo, conclude l’inquilina di Montecitorio, “ritengo che ogni Stato membro debba essere richiamato alle proprie responsabilità, anche con un sistema di condizionalità rispetto all’erogazione dei fondi strutturali”.