Bruxelles – “La ‘data economy’ dell’Ue sta crescendo velocemente e ci si aspetta raggiunga il 3% del Pil nel 2020. Questa deve diventare la pietra sulla quale costruire la nostra intera economia, creando nuovi posti di lavoro, servizi e modelli di business”. Sono le parole che il vicepresidente della Commissione Ue con delega al Mercato unico digitale, Andrus Ansip, ha rivolto alla Plenaria del Parlamento europeo. “I dati sono il nuovo petrolio. Standard e interoperabilità sono i suoi nuovi oleodotti”, ha aggiunto Ansip, che ha colto l’occasione per fare il punto sulle nuove iniziative previste dall’esecutivo per i prossimi mesi.
La Commissione ha intenzione di monitorare le restrizioni esistenti al libero flusso dei dati per le aziende, e di agire nel caso lo ritenesse necessario.
Riguardo al cloud, Bruxelles vuole promuovere la sua rapida adozione in tutti i settori dell’economia, nella convinzione che “il cloud può spingere la produttività”.
Presto sarà presentato anche un nuovo quadro normativo sulla protezione dei dati, che sarà complementare alla direttiva sulla ePrivacy, attualmente soggetta a un processo di revisione. Condizioni specifiche per le pmi verranno poi garantite dalla General Data Protection Regulation e, infine, un capitolo dedicato alle skill digitali è stato introdotto all’interno dell’agenda di lavoro del 2016.