Bruxelles – La Commissione europea avrebbe tolto l’immunità a Giovanni Kessler, il capo dell’Olaf, l’ufficio antifrode del’Ue. A quanto pare la magistratura belga da tempo vorrebbe interrogare Kessler in merito all’indagine sull’influenza delle lobby sulla direttiva tabacco che portò nel 2012 allo scoppio del cosiddetto Dalligate e alle dimissioni del commissario maltese alla Salute, John Dalli (Ppe) . Per i giudici Kessler potrebbe aver utilizzato intercettazioni telefoniche illegali per compiere le sue indagini.
La decisione di togliere l’immunità per consentire l’interrogatorio sarebbe stata presa da in una riunione ristretta del collegio dei commissari, su spinta della commissaria al Bilancio, Kristalina Georgieva. La notizia al momento non ha una conferma ufficiale ma sta rimbalzando su diversi media europei. L’eurodeputato del Pd, Nicola Danti, ha depositato un’interrogazione prioritaria per sapere se l’immunità è stata effettivamente tolta e se è vero che “la commissaria Georgieva avrebbe per mesi evocato la possibile revoca dell’immunità del direttore Kessler per indurlo alle dimissioni e/o a un cambiamento di ruolo”.
In attesa di una conferma si è felicitato della notizia il Verde José Bové secondo cui “questa decisione consentirà la polizia belga di interrogare Kessler sulle molte zone d’ombra che ancora esistono su questa faccenda”. Bové ha dichiarato di essere in possesso di una delle intercettazioni illegali che “rivelerebbero gli illeciti commessi da Kessler nell’esercizio delle sue funzioni”.
“È inaccettabile che il direttore generale dell’Olaf sia disposto a rinunciare al suo contratto temporaneo purché non gli venga tolta l’immunità e che addirittura ottenga come ricompensa un posto a tempo indeterminato”, ha attaccato Inge Gräßle a nome del gruppo popolare al Parlamento europeo. Il Ppe spinge perché la revoca ci sia “per verificare una eventuale condotta scorretta durante le indagini sul caso Dalli”.
La portavoce dell’ufficio antifrode, Silvana Enculescu, ha dichiarato all’Ansa che “l’Olaf non è stato informato di alcuna richiesta avanzata dalle autorità belghe per togliere l’immunità al direttore generale o di altre decisioni prese a questo riguardo”. Il direttore generale chiederà quindi alla Commissione di chiarire se una tale decisione è stata presa, ha continuato la portavoce che ha spiegato che se questo dovesse risultare vero “l’Olaf considererà di portare la questione alla Corte di giustizia Ue poiché la revoca dell’immunità per un atto investigativo mette a rischio l’indipendenza” dell’organismo.