Bruxelles – Il bilancio comunitario del prossimo anno si concentrerà sulla crisi dei rifugiati e sulla ripresa economica, con un aumento quantitativo e qualitativo degli investimenti. È quanto affermano gli eurodeputati in una risoluzione votata mercoledì. Il Parlamento evidenzia i problemi legati alla disoccupazione di lungo termine e giovanile, nonché le disparità che caratterizzano lo sviluppo economico in Europa. Ricorda inoltre che la crisi dei rifugiati non sarà di natura temporanea.
I deputati ricordano che il bilancio dell’Ue possiede una capacità limitata per far fronte alle crisi che sta affrontando l’Europa. “Stiamo preparando il quarto bilancio annuale all’interno del piano di spesa comunitario a lungo termine, il quadro finanziario pluriennale (Qfp), ed è chiaro che quest’anno, ancora una volta, non ci saranno abbastanza fondi per permettere all’Ue di affrontare tutti i compiti assegnateli dagli Stati membri”, ha dichiarato il relatore Jens Geier (S&d, Germania), la cui relazione è stata approvata con 425 voti favorevoli, 200 contrari e 78 astensioni. “Abbiamo ora la possibilità di rispondere alla nuova situazione revisionando il Qfp, che dovrebbe iniziare alla fine dell’anno. Mi rivolgo quindi ancora una volta al Consiglio: basta negare la realtà, fate in modo che il bilancio dell’Unione europea possa far fronte alle crisi”, ha aggiunto.
I deputati, inoltre, rilevano che il bilancio dell’Unione ha già fornito una risposta immediata alla crisi in corso dei rifugiati. Tuttavia, la situazione è ancora lontana dall’essere risolta e, pertanto, per affrontarla “sono necessarie risorse finanziarie supplementari sostanziali”. Si dicono profondamente preoccupati per il basso livello dei contributi che gli Stati membri versano sui due fondi fiduciari dedicati alle crisi esistenti (quello regionale per la Siria e quello di emergenza per l’Africa) e “per la mancanza di uniformità nella solidarietà dimostrata dagli Stati membri dinanzi alla crisi dei rifugiati”. Per quanto riguarda i 3 miliardi di euro stanziati per i rifugiati in Turchia, la risoluzione esorta la Commissione europea a spiegare in che modo il contributo comunitario pari a 1 miliardo di euro verrebbe messo a disposizione nei limiti dei rispettivi massimali del bilancio dell’Unione per il 2016 e il 2017. Si evidenzia inoltre come i fondi e lo strumento fiduciari “non rientrino nel bilancio dell’UE ma non siano nemmeno esterni ad esso, ragion per cui mancano il processo di assunzione di responsabilità e il processo democratico necessari”.
La ripresa economica in Europa oggi è ancora “al di sotto del proprio potenziale di crescita”, afferma la risoluzione. Il Parlamento mette in luce alcuni problemi ricorrenti, quali l’elevata disoccupazione di lungo termine e quella giovanile, le disparità economiche tra le diverse regioni e Paesi dell’UE e il persistente “divario tra i cittadini europei più ricchi e quelli più poveri”. Rafforzare gli investimenti, “anche tramite un migliore aumento coordinato degli investimenti pubblici e privati, con particolare attenzione agli obiettivi di Europa 2020”, dovrebbe quindi rappresentare una priorità per il bilancio del 2017.
Le linee guida di bilancio saranno discusse il 14 marzo in una riunione trilaterale con la Commissione e la Presidenza olandese del Consiglio. La Commissione dovrebbe presentare a fine maggio la propria proposta di bilancio dell’Ue per il 2017. Il bilancio del prossimo anno dovrà poi essere concordato tra il Consiglio e il Parlamento entro la fine di dicembre di quest’anno.