Bruxelles – Per uniformarsi a quanto stabilito dalla Corte di giustizia europea nel maggio 2014, da lunedì 7 marzo Google ha lanciato nuove misure per garantire il diritto all’oblio. Ad annunciarlo con un comunicato è la stessa azienda americana, precisando che la decisione è arrivata in “risposta a discussioni con i regolatori” europei.
Il cosiddetto “diritto all’oblio” riguarda la possibilità per un cittadino di ottenere che alcuni dati considerati pregiudiziali sul suo conto possano essere eliminati dall’indicizzazione del motore di ricerca, rendendoli di fatto quasi introvabili. Unica eccezione sono i contenuti ritenuti rilevanti per l’interesse pubblico, vale a dire quelli che riguardano personalità come star o uomini politici.
Finora Google ha eliminato su richiesta determinati dati in maniera simultanea da tutte le versioni europee del suo motore di ricerca (google.it, google.fr,…). Da lunedì, invece, in aggiunta sono usati anche i segnali di geolocalizzaizone (come gli indirizzi IP) per restringere l’accesso a un URL eliminato dalla lista dei risultati su tutti i domini Google. Ciò include quindi google.com quando viene rilevato un accesso dal Paese della persona che ha chiesto di essere rimossa. La misura è applicata retroattivamente.
Si stima che Google abbia già ricevuto 398mila domande di cancellazione.