Bruxelles – Gli obiettivi per il 2030 sono già abbastanza ambiziosi e in linea con quelli dell’accordo raggiunto alla COP21 di Parigi. Questo in sintesi il messaggio del commissario Ue al Clima. Miguel Arias Canete, che durante il Consiglio Ambiente del 4 marzo ha chiuso la porta alle richieste (arrivate in particolare dalla Francia) di alzare ulteriormente l’asticella nella transizione verso un’economia decarbonizzata.
Secondo Canete, sono quattro le ragioni per le quali i target 2030 sono già da considerarsi fra i più ambiziosi rispetto a quelli delle altre parti coinvolte negli accordi di Parigi:
- la riduzione del 40% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto al 1990 “è in linea, nel medio termine con gli obiettivi di Parigi”;
- “si tratta di un largo tetto, legalmente vincolante secondo le norme europee”;
- i target richiederanno “una trasformazione significativa dell’economia europea” in diversi settori: energia, trasporti, costruzioni e agricoltura;
- gli obiettivi sono “programmati come un primo passo del piano d’azione per un’economia ‘low carbon’
Sfruttando lo slancio offerto dalla COP21, l’Ue dovrebbe ora guidare la transizione energetica mondiale creando crescita e nuovi posti di lavoro, sostiene il commissario Ue. Per questo vanno stimolati gli investimenti e bisogna agire per portare a termine al più presto l’Unione energetica.