Roma – “Siamo abituati al linguaggio dell’Ue e delle sue istituzioni”, e la lettera della Commissione europea all’Italia, con la richiesta di un piano dettagliato di riforme e misure di risanamento entro metà aprile, “è assolutamente un linguaggio che rientra nella norma”. Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ricevendo a Venezia il capo dello Stato francese Francois Hollande, commenta la missiva arrivata al ministero del Tesoro da Bruxelles. Non è qualcosa di inatteso, sostiene Renzi. Anzi, “fa bene l’Unione europea a darci obiettivi ambiziosi”, spiega, ma il governo è convinto di “riuscire a raggiungere gli obiettivi” di bilancio che si è prefissato, e “l’Italia non è più il Paese che non è in grado di fare i propri compiti”. Dunque, il premier si dichiara “felice di poter smentire tutti” coloro che “preannunciavano la necessità di manovre correttive”. A suo avviso non saranno necessarie e, in effetti, la Commissione non ne ha chieste espressamente. Tuttavia, secondo il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, senza aggiustamenti in primavera si rischia di dover pagare un conto salato “a ottobre, quando il governo dovrà presentare la legge di stabilità, con una manovra da 40-45 miliardi di euro”. Forse la cifra è esagerata, ma il timore espresso dal presidente dei deputati forzisti non è infondato. Bisognerà vedere quanto sarà diventato solido l’asse che Renzi sta costruendo contro l’austerità, che oggi si è rafforzato con il sostegno di Hollande. L’inquilino dell’Eliseo, nella conferenza stampa congiunta, ha sottolineato che “Francia e Italia sono dalla stessa parte” su molte questioni, e concordano sulla necessità che “occupazione e crescita siano al centro” dell’agenda europea. Insieme con Renzi “abbiamo insistito nell’Eurozona” per affermare che, dopo le misure di austerità adottate finora, adesso “i deficit si sono ridotti e gli squilibri macroeconomici sono sotto controllo”, quindi ora “è la crescita ciò di cui abbiamo bisogno”. I due, dunque, proveranno a far capire anche ai falchi del rigore che la “flessibilità è un dovere da parte dell’Ue”, come sostiene il premier italiano.
Eunews è una testata giornalistica registrata - Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27