Bruxelles – La Nato intensificherà le proprie attività nell’Egeo per aiutare Grecia e Turchia a gestire la crisi dei migranti. L’annuncio è arrivato dal segretario dell’Alleanza Jens Stoltenberg a margine dell’incontro con il primo ministro turco Ahmet Davutoğlu il 7 marzo a Bruxelles.
Tra le misure concordate (che fanno da complemento alla decisione di febbraio di schierare navi dell’Alleanza nel Mediterraneo per sorvegliare il flusso di migranti) vi saranno l’espansione delle operazioni nelle acque territoriali turche e greche, un ampliamento della flotta e l’intensificazione della cooperazione con Frontex.
“La Nato inizierà da oggi a operare nelle acque territoriali di Grecia e Turchia, in stretta collaborazione con i due Paesi” ha dichiarato Stoltenberg, aggiungendo che vi sarà anche un ampliamento della flotta, “con Regno Unito e Francia che hanno dato oggi la propria disponibilità a mandare le rispettive navi al Nato Maritime Group che opera in Grecia e Turchia”.
Inoltre, ha aggiunto Stoltenberg, la cooperazione dell’Alleanza con Frontex verrà intensificata, facendo seguito ad “uno scambio di lettere tra l’agenzia Ue e il comando marittimo Nato, che ci permetterà di condividere intermediari e informazioni in tempo reale”. Grazie alla cooperazione, ha spiegato il Segretario dell’Alleanza, “Frontex, Grecia e Turchia possano mettere in campo azioni più efficaci”. “Questo – ha concluso il politico norvegese – è un ottimo esempio di come Nato e Ue possono lavorare insieme per gestire sfide comuni”.
Il primo ministro turco Ahmet Davutoğlu ha ringraziato l’Alleanza per l’azione messa in campo – definita “puntuale” – e lodato le “capacità e dell’impegno della Nato per prevenire nuove morti”, sottolineando l’importanza della“collaborazione dell’Alleanza con la Grecia, Frontex e la Turchia”.
Positivo anche il commento dell’Alto rappresentante Federica Mogherini e del commissario Dimitris Avramopoulos, che in un comunicato congiunto hanno definito quello della Nato come “un contributo importante agli sforzi internazionali di contrastare l’immigrazione illegale e il traffico nel contesto della crisi di immigrati”. Le modalità operative, prosegue il comunicato, “massimizzeranno l’effettività , assicurando la consistenza e la complementarietà dell’operazione di Frontex ‘Poseidon Rapid Intervention’ nell’area e negli sforzi dell’attività di supporto della Nato”.
Secondo quanto annunciato da Stoltenberg, l’aumento della presenza Nato coinvolgerà anche il fronte siriano. Nello specifico, l’Alleanza ha deciso di intensificare l’attività di intelligence, sorveglianza e monitoraggio lungo il confine tra Turchia e Siria, con un parallelo incremento del dispiegamento di Awacs, che si accompagnerà ad una più marcata presenza navale nel Mediterraneo orientale. Anche la difesa aerea verrà rafforzata, grazie allo schieramento di un numero maggiore di missili Patriot.