Bruxelles – Le carceri italiane rimangono tra le più sovraffollate d’Europa: l’Italia si posiziona all’undicesimo posto nella classifica negativa dei Paesi con le prigioni più piene con 110 detenuti ogni 100 posti disponibili. Peggio di noi fa solo l’Ungheria, che si aggiudica la maglia nera, seguita da Belgio, Grecia, Albania, Spagna (Catalogna esclusa), Francia, Slovenia, Portogallo e Serbia. Nonostante il dato italiano rimanga negativo, in realtà c’è stato un netto miglioramento: nel 2013 i detenuti erano 148 ogni 100 posti. Si è dunque registrato un calo della popolazione carceraria del 17,8% in un solo anno, la diminuzione più consistente di tutta l’Unione europea.
A causare il calo soprattutto due decreti legge svuota carceri proposti dal governo Berlusconi che hanno portato alla scarcerazione dei detenuti puniti per i reati minori, lasciando dietro le sbarre i soggetti legati allo spaccio di droga (37,4% del totale), agli omicidi, alle rapine e agli stupri, alleviando invece le pene per quelli responsabili di reati finanziari (che rappresentano lo 0,6% della popolazione carceraria). L’Italia è però diventata in questo modo lo Stato che meno perseguita reati come riciclaggio finanziario, il falso in bilancio e l’insider trading.
I dati fanno parte dell’indagine Space commissionata dal Consiglio d’Europa all’istituto di criminologia e diritto penale di Losanna. Se per l’Italia ci sono dati incoraggianti, come il dato positivo che indica come vi sia una bassa proporzione di detenuti rispetto alla popolazione totale (89,3 carcerati su 100mila cittadini), dall’altro lato l’univesità di Losanna evidenzia l’alto numero di decessi, ed in particolare di suicidi: nel 2013 in Italia sono stati il 27,5% dei decessi in carcere contro una media europea dell’11,2%. Entrambi i dati sono comunque in calo.
“Si può notare come il profilo tipico del carcerato europeo è rappresentato dal giovane maschio sui 34 anni, che in Italia raggiunge i 39, Paese in cui è anche molto alta la percentuale di stranieri (32% del totale)”, spiega il docente, Marcello Aebi.