Bruxelles – Bassa inflazione e in alcuni casi deflazione. I dati e gli indicatori di tutta Europa non fanno che ripetere che il costo della vita è troppo basso e questo, se la situazione dovesse perdurare, potrebbe essere un problema. Ci pensa allora il calcio a provare a invertire la tendenza, in un aumento tanto accentuato quanto curioso dei costi dei biglietti degli eventi sportivi, almeno quelli “di cartello”. Il listino prezzi per i tagliandi della prossima finale di Champions’ League vede un’impennata del 13% rispetto a quanto chiesto di pagare la scorsa edizione.
Per la finalissima in programma a Milano il 28 maggio biglietto più economico costerà 70 euro, e quello di seconda fascia 160 euro. Per questi biglietti, comunque non proprio a buon mercato, non c’è alcuna variazione di prezzo rispetto alla finale dello scorso giugno tra Barcellona e Juventus. Aumentano i biglietti di terza e quarta fascia – il 56% dei ticket disponibili – che passano, rispettivamente, da 280 a 320 euro (+14,2%) e da 390 euro a 440 euro (+12,82%), per rincari complessivi pari al 13%. Conti e soldi alla mano, il prezzo medio per acquistare un biglietto sarà quindi di 247,5 euro rispetto ai 225 euro di un anno fa. Le variazioni dei biglietti della massima competizione continentale di football sono al di fuori delle dinamiche seguite a livello generale. Secondo i dati Eurostat l’inflazione dell’Ue era a -0,5 a giugno scorso, arrivata a 0,2% a gennaio, ma già a febbraio gli indici torneranno ad avere il “segno meno”. Secondo l’Uefa, invece, i parametri di riferimenti sono altri. Magie e misteri del calcio.